Il Signore ci regala un vestito nuovo
13 ottobre, 28ª domenica del Tempo Ordinario: «Il Signore preparerà un banchetto e asciugherà le lacrime su ogni volto» (Is 25,6-10); «Abiterò per sempre nella casa del Signore» (Salmo 22); «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,12-14.19-20); «Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (Mt 22,1-14)
E non amò i suoi sino alla fine istituendo l’Eucaristia durante la cena pasquale dell’ultima sera della sua vita secondo la carne? E non fu durante la cena che ad Emmaus si manifestò risorto ai suoi discepoli a cui con le sue parole aveva riscaldato il cuore? E non fu proprio lui a preparare il pesce arrostito per gli Apostoli sulla spiaggia del lago di Tiberiade?
Gesù ha amato il segno del pasto e si è servito di questa immagine per parlarci del Regno di Dio. Non una sola volta (Lc 14,16-24; 14,10; Mt 8,11-12).
D’accordo: devi forse abbandonare i tuoi progetti, lasciare da parte i tuoi interessi immediati, metterti in cammino. Ma Gesù ti dice: chi avrà lasciato per causa mia e del Vangelo, troverà il centuplo e la vita eterna («Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna»). Se ti ostinerai a rimanere attaccato alla tua vita (al tuo modo di pensare e di agire: ecco l’amor proprio!), perderai tutto, soprattutto perderai l’appuntamento con la gioia.