Da Maria tre insegnamenti su come accogliere lo Spirito
Letture dell’8 dicembre, Immacolata Concezione di Maria: «Io porrò inimicizia tra te e la donna» (Gn 3,9-15.20); «Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore» (Salmo 97); «Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo» (Ef 1,3-6.11-12); «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore é con te» (Lc 1,26-38)
Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa, ci ammonisce a non sovvertire i dati del disegno salvifico del Padre, a non staccare il Frutto benedetto dalla Radice santa, a non scindere la Parola eterna dal grembo che l’accolse e dal cuore che la custodì. In virtù del suo radicale inserimento nel mistero dell’incarnazione del Verbo, la Vergine risulta intimamente collegata con tutta la storia della salvezza. Tanto che il santo monaco Giovanni Damasceno potrà scrivere: «Il solo nome di Theotokos, Madre di Dio, contiene tutto il mistero della salvezza». Quindi, la cristologia è anche mariologia, e si potrebbe aggiungere: l’ecclesiologia, la pneumatologia sono anch’esse una mariologia. (cfr. 208° Capitolo generale dell’Ordine dei Servi di Maria). Come afferma il Vaticano II: Maria, madre di Cristo e madre degli uomini, nella Chiesa santa occupa, dopo Cristo, il posto più alto e il più vicino a noi (LG,54).
Maria, in ogni tempo, particolarmente nel tempo di Avvento, fa sue per noi le parole del profeta Isaia: «Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore!».