La mormorazione e l’attrazione
Domenica 10 agosto, 19ª del Tempo Ordinario. I giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo» Gesù riprese: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato». (Giovanni 6,41.43-44)
All’incomprensione della folla del gesto di Gesù come «segno» si aggiunge da parte dei giudei la «mormorazione». Questa richiama l’atteggiamento del popolo ebraico durante il cammino nel deserto quando non accettava di soffrire la fame, la sete, la guerra per entrare nella terra promessa e si ripete nel comportamento dei giudei che ritenevano inconciliabile l’affermazione di Gesù sulla sua origine divina con la normalità della sua esistenza.
Per accettare il mistero della nostra esistenza, prolungamento del mistero di Cristo, necessita l’attrazione del Padre, una spinta forte e dolce, una luce penetrante, che il Padre concede a coloro che la chiedono. «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre» (Gv 6,44).