Giovanni Battista ci apre il cammino

Letture del 4 dicembre, 2ª domenica di Avvento: «Preparate la via al Signore» (Is 40,1-5.9-11); «Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza» (Salmo 84); «Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova» (2 Pt 3,8-14); «Raddrizzate le vie del Signore» (Mc 1,1-8)DI PAOLO RAZZAUTIIn questa seconda domenica di Avvento, la liturgia ci presenta la figura di Giovanni il Battista che invita a convertirsi ed a vivere secondo giustizia in attesa della Venuta del Signore Gesù.

Ancora una volta possiamo vedere come la potenza e la misericordia del Signore operino in maniera completamente gratuita; ma viene chiesto, anche all’uomo, un segno di adesione e disponibilità alla volontà di Dio. Noi siamo popolo di Dio, ma spesso presi e confusi dai diversi affanni quotidiani, perdiamo di vista la sua stella, la sua presenza. È allora che iniziano i vuoti e le asperità, è allora che cominciano le deviazioni su strade senza alcuna segnaletica. Ciascuno di noi ha dei vuoti da colmare e delle asperità da spianare; ciascuno di noi deve trovare il coraggio di guardare al proprio peccato e di iniziare un cammino di conversione nel solco della giustizia di Dio. Dobbiamo essere capaci di vincere le nostre pigrizie mentali, dobbiamo avere il coraggio di alzarci ed iniziare – di nuovo – il cammino; dobbiamo avere il coraggio di togliere il nostro sguardo verso la terra e rivolgerlo verso l’alto.

Il Signore non tarda a venire, ci dicono le letture. Questo potrebbe creare in noi stati di disagio e paura: niente di più sbagliato, il Signore non deve, non vuole farci paura! Il Signore è la nostra speranza, è la nostra gioia; ed allora alla paura sostituiamo lo stimolo a rinnovarci, lo stimolo a toglierci di dosso le diverse scorie per risplendere nella pienezza della luce di cui sono rivestite le creature di Dio.

Preparare la strada al Signore deve essere un imperativo che sentiamo urgente in noi, deve essere un «input» che ci aiuta ad uscire dalle nostre caverne per incamminarci lungo il sentiero della montagna che porta allo splendore del Signore. Troppo spesso ci piangiamo addosso, troppo spesso ci creiamo gli alibi «del tanto è tutto così»; noi credenti, noi che viviamo l’eucaristia non possiamo farci vincere dal pessimismo di un società chiusa su se stessa, ma forti dell’ottimismo che ci viene dalla Risurrezione, dobbiamo avere la forza di annunciare il Regno.

«Alza la voce, non temere, annunzia… Ecco il vostro Dio»: è questo l’annuncio che dobbiamo portare lungo le nostre strade, nelle nostre comunità, in noi stessi. Il mondo ha bisogno di questo annuncio, lo aspetta da noi in spirito e verità. Lo Spirito del Signore ci guiderà sostenendoci nel nostro impegno, per aiutarci ad essere sempre più una Chiesa vero popolo di Dio in cammino. La Chiesa stessa sarà il messaggero mandato dal Signore per preparare la strada e predicare un Vangelo di conversione e rinnovamento.

Ecco la preparazione che dobbiamo vivere, ecco il nostro cammino di Santità, certi che «il Signore è il pastore che fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna». Accompagnati da questo pastore, sostenuti dalla forza dello Spirito, potremo allora essere capaci di sollevarsi veramente e incamminarsi verso i cieli e la terra nuova dove regna la giustizia di Dio.

Ed allora con la preghiera di colletta ripetiamo «parla oggi al cuore del tuo popolo – Signore -, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome».