Il calendario dell’Avvento

Toscanaoggi offre ai suoi lettori un «calendario dell’Avvento» molto particolare: un pensiero al giorno, per vivere nel modo migliore questo tempo che ci porta al Natale. Il «Calendario» è stato preparato da mons. Benito Marconcini, biblista, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica per l’Italia Centrale. Le brevi riflessioni quotidiane orientate a preparare il credente all’incontro con Gesù, il Dio che viene, speranza del mondo, vertono sul senso e la modalità dell’attesa, si ispirano a testimoni coinvolti in modo diverso con l’evento Cristo, quali la vergine Maria, il profeta Isaia, Giovanni Battista e presentano qualche tratto dell’atteso Messia attingendo alla Bibbia, come fa la liturgia che sceglie i testi più belli e più ricchi.

L’ATTESA• Domenica 4 dicembre La venuta di Gesù è triplice. La nascita a Betlemme, umile inizio di un nuovo corso della storia, è attualizzata dalla riflessione sui testi biblici, specialmente dai vangeli dell’infanzia; la venuta gloriosa che darà compimento alla storia, quando Gesù consegnerà il regno al Padre, è anticipata dalla sua risurrezione e partecipata nell’eucaristia; ogni giorno Gesù viene nella persona e vi dimora fino alla realizzazione della verità: «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.» (Galati 2,20).• Lunedì 5 dicembre La parola «Vegliate», ripetuta in questi giorni, invita a non speculare sul futuro, come se i tragici fatti di questi tempi siano segni della fine, e a non essere “incarcerati” dalle realtà terrestri. Il cristiano «deve impegnarsi nel mondo, ma non fino a dimenticare l’attesa, e deve attendere, ma non al punto da dimenticare l’impegno oggi» (B. Maggioni).• Martedì 6 dicembreDue linee complementari concorrono a formare l’uomo nuovo, vero e giusto. L’agire di Dio dall’alto porta luce e grazia; il fare dell’uomo per eliminare ogni male dentro e fuori di sé, ne rivela la disponibilità a lasciarsi plasmare da Dio.. • Mercoledì 7 dicembreL’attesa diventa incontro gioioso con il Signore, quando l’uomo riconosce nell’inquietudine del proprio cuore il bisogno di Dio, secondo i due versi scritti sotto la meridiana di un campanile: «Senza sole nulla son io, nulla sei tu senza Dio». • Giovedì 8 dicembreL’Immacolata è anticipo di un mondo nuovo, liberato dal peccato e rivelazione dell’agire preveniente di Dio, il quale interviene nella storia senza lasciarsi condizionare dai limiti umani.• Venerdì 9 dicembreIl consumismo rende cieco l’uomo dinanzi al Signore che passa, come ogni azione che lo ripiega su se stesso. «Scompaia pertanto ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come Dio ha perdonato a voi in Cristo» (Efesini 4,31-32).• Sabato 10 dicembre«Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo.» (J. Ratzinger, La mia vita, p.144).TESTIMONI E MODELLI• Domenica 11 dicembre«La figura di Maria emerge come modello di chi sa aprirsi alla speranza, perché con umiltà lascia che Dio entri nella propria vita per trasformarla, rendendo fecondo ciò che umanamente non lo è» (CEI, Sussidio Avvento 2005).• Lunedì 12 dicembreMaria presta fede a Dio, ritenuto credibile anche quando le presenta un futuro troppo bello per essere vero: «Sarai madre dell’Altissimo, tuo figlio erediterà il trono di Davide e avrà un regno senza fine; tu unirai maternità e verginità». Essa ascolta, interroga, e quando è convinta che è Dio a parlarle, anche senza capire tutto, accetta: «Eccomi sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola».• Martedì 13 dicembreDopo l’incanto dell’annunciazione e il disincanto della croce, preannunciata da Simeone in quella spada che le passerà il cuore, Maria eccelle nella carità/agape, quale centro di comunione della comunità primitiva: «Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, con Maria la Madre di Gesù» (Atti 1,14).• Mercoledì 14 dicembreIl profeta Isaia, sotto il cui nome si raccolgono testi scritti nell’arco di cinque secoli, è il grande maestro del tempo di Avvento. Dal suo libro sono tratte le letture delle prime due settimane, letture che egli condivide con altri profeti negli altri giorni di questo «tempo forte». È l’Avvento pertanto il momento opportuno per leggere il «Dante» della Bibbia, ricco di pensiero incisivo nello stile, anche se non privo di difficoltà, superabile con un buon commento: la lettura di Isaia è il modo migliore per aprire la mente alla verità, indirizzare la volontà alla conversione, infiammare il cuore all’amore.• Giovedì 15 dicembreIl libro di Isaia contiene molti e profondi testi messianici. Il titolo Messia (Cristo, in greco), cioè Unto in riferimento al rito dell’unzione ricevuta soprattutto dal re, è molto discusso. Il cammino di comprensione parte dal distinguere il significato inteso dal profeta e quello approfondito, «riletto» dal Nuovo Testamento: è la lettura «cristologica» che interessa soprattutto chi vuol prepararsi al Natale, in continuità e non in contrasto con quella “storica”.• Venerdì 16 dicembreIsaia è particolarmente duro con l’uomo che opprime il povero e il debole e non apre la sua vita alla Parola: il culto solenne è per lui falso e farsa, quando regna pacificamente l’ingiustizia. Isaia apprezza l’uomo quando riconosce la sua fragilità e peccaminosità: «panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia, tutti siamo avvizziti come foglie.» (Isaia 64,5).• Sabato 17 dicembreIl Battista, insegna che la vita riceve valore dal suo rapportarsi con Gesù. Questi è la luce, la parola, il Messia, mentre il Battista è la lampada, la voce, il precursore.• Domenica 18 dicembreIl Battista testimonia sempre la verità: «Il Messia Gesù deve crescere, io diminuire»; «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello», grida ad Erode.L’ATTESO• Lunedì 19 dicembre«La luce di Cristo è un giorno senza notte, un giorno senza fine: Ovunque risplende, ovunque irraggia, ovunque è senza tramonto». (San Massimo di Torino, Sermoni).• Martedì 20 dicembre«Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti». (Sant’Anselmo, dal Proslògion).• Mercoledì 21 dicembre«Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà con te con grida di gioia, come nei giorni di festa». (Sofonia 3,17).• Giovedì 22 dicembreLa gioia e la pace promesse oggi a chi apre la porta del proprio cuore all’uomo-Dio esigono l’adempimento di una condizione: vedere nell’avversario un uomo, nell’uomo un fratello e nel fratello Gesù.• Venerdì 23 dicembre«Gesù nel presepio inaugura la sua scuola. Grande scuola per la dignità umana di chi vi insegna, per il modo di insegnare, per la materia che insegna, per la grazia che accompagna il suo insegnamento. Tutti gli uomini in ogni tempo e di ogni condizione devono frequentare questa scuola.» (Beato G. Alberione).• Sabato 24 dicembre«Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro… Vieni Signore Gesù!» (1Corinzi 1,9; Apocalisse 22,20).