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INDIA, TEMPERATURE INFERNALI CAUSANO OLTRE 1000 MORTI

Sono ormai 1100 le vittime del caldo in India in meno di tre settimane. Il bilancio dei morti è stato diffuso ieri mattina dalle autorità sanitarie indiane. L’ondata di caldo ha ucciso soprattutto nello stato meridionale dell’Andhra Pradesh dove sono morte 1024 persone, in maggioranza anziani o persone che non riescono a proteggersi dal sole o a bere a sufficienza. Temperature infernali si sono registrate nel distretto di Nalgonda, dove il termometro ha sfiorato i 49 gradi. Questi fenomeni climatici non sono una novità per l’India, dove nel 2002 morirono un migliaio di persone quando la colonnina di mercurio segnalò ben 50 gradi, ma quest’anno la situazione è resa più preoccupante dal ritardo delle piogge monsoniche. Domenica, mentre il sole batteva a 46 gradi a picco, nella capitale dello Stato, Hyderabad, 100mila musulmani si sono riuniti in preghiera per chiedere il sollievo delle piogge, in un gesto che la tradizione attribuisce anche al profeta Mohammed che 14 secoli fa pregò in circostanze analoghe per la pioggia in Arabia. Da un altro lato della città, anche 5mila indù hanno fatto altrettanto recitando testi sacri della religione induista. Le autorità non possono che continuare a raccomandare alla popolazione di non uscire di casa dalle 10 del mattino alle 5 del pomeriggio, di bere molto e di proteggersi la testa. Malgrado gli avvertimenti l’amministrazione sanitaria locale riferisce che gli ospedali sono colmi di gente disidratata, con insolazioni, febbre alta e attacchi di vomito. Purtroppo i metereologi non sono ottimisti: non sembra che la temperatura sia destinata a calare almeno per altri due giorni. Misna