Il mistero della Trinità esige una risposta d’amore

Domenica 3 giugno, festa della Santissima Trinità: «Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata» (Prov 8,22-31); «O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!» (Salmo 8); «Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito» (Rm 5,1-5); «Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve l’annunzierà» (Gv 16,12-15)

DI BRUNO FREDIANI

Il mistero della SS.ma Trinità è una verità fondamentale della fede cristiana. Ci fa penetrare nell’intimità stessa di Dio: ci rivela che in Dio abita l’amore, anzi che Dio è lo stesso amore, che questo amore compie ogni sua opera e che si riversa in un modo tutto particolare sull’uomo, sua creatura privilegiata.

Questa verità, rivelataci soprattutto da Gesù, esige da noi una risposta d’amore. Essa sarà data al Padre per mezzo del Figlio e sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. La vita cristiana, quella vera, consiste solo in ciò.

«Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimettere non saranno rimessi» (Gv 20, 22-23). Queste parole non trasmettono ai discepoli un potere discriminatorio, ma vogliono indicare qual è il segno della presenza o assenza dello Spirito in loro. Il perdono incessantemente offerto è il segno della presenza dello Spirito; il rifiuto del perdono è segno dell’assenza dello Spirito.

Lo Spirito Santo è il vincolo di comunione con tutti gli esseri in Dio; colui che lo accoglie, con l’umile offerta di se stesso, non conosce più ostacoli alla comprensione e alla comunione con tutto ciò che esiste.

Dio è Spirito, Dio è Amore, Dio è Unità. Tutto ciò che esprime acredine, rancore, intolleranza, incomprensione non è Dio. Tutto ciò che è parzialità, separatezza, ostilità, divisione non è Dio. Il discepolo di Gesù è condotto, dalla fede nella Trinità, a scoprire sempre nuovi oggetti da amare, a cercare la fraternità di tutti gli esseri e di tutte le cose.

Lo Spirito di verità, Maestro e Consolatore, opera nel profondo di ognuno di noi, e chiede solo  un atto di umiltà. Quando esprimiamo la nostra sottomissione al Padre, lo Spirito Santo viene e toglie da noi tutto ciò che non è Lui stesso, svuota i nostri abissi interiori e crea in noi un cuore nuovo, uno spirito giusto, per il quale, pur vivendo nel mondo, non siamo più del mondo, perché veniamo sottratti all’illusione e alla vanità. Allora egli viene al discepolo portando i suoi doni: lo spirito di prudenza, che svela l’illusione di ciò che è effimero, lo spirito di temperanza, che si oppone ad ogni eccesso di desideri, lo spirito di giustizia, che domina la vanità, lo spirito di fortezza, che ci rende capaci di resistere al peccato, lo spirito di sapienza, che è l’unione di Dio con noi e l’unione nostra con Dio, il dono dell’intelletto, che è l’apertura della mente allo Spirito, il dono della pietà, che ci guida al cuore delle cose e ci fa rispondere a tutte le domande d’amore.

Da sempre la Trinità è presente e opera nel mondo e nella Chiesa.

Vivere nella Trinità, per le nostre comunità, è vivere nell’unità e nell’amore, e, quasi annullando il tempo e lo spazio, arrivare a comprendere l’eternità del nostro essere in Dio e in tutte le realtà da Lui create.È la Trinità che si dilata fino a comprendere ognuno di noi, la comunità ecclesiale e tutte le creature a cui Essa ha dato origine, per ricomprenderle tutte nel mistero dell’amore accolto e donato.