La Parola è il vero nutrimento
Domenica 3 agosto, 18ª domenica del Tempo Ordinario: «Venite e mangiate» (Is 55,1-3); «Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente» (Salmo 144); «Nessuna creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo» (Rm 8,35.37-39); «Tutti mangiarono e furono saziati» (Mt 14,13-21)
DI STEFANO TAROCCHI
Gesù ha saputo della morte di Giovanni il Battista, appena dopo aver sperimentato l’incredulità dei suoi concittadini di Nazareth. A questo punto il Vangelo descrive la sua reazione: dapprima Gesù si ritira nel deserto, ma poi, davanti all’insistenza delle folle che lo seguono, egli prova compassione per essi e decide di operare le guarigioni che Nazareth gli ha impedito. Ancora di più, chiede ai discepoli di nutrire le folle («date voi stessi da mangiare»), dopo che questi ultimi hanno manifestato il disagio di fronte a tanta gente: «congeda la folla». Lo stesso Isaia aveva rivolto l’invito a bere e mangiare gratuitamente, evitando spese inutili per cibi che non saziano, pur avendone l’apparenza. Solo l’ascolto della Parola e il rinnovamento dell’alleanza assicurano il nutrimento. La folla viene così nutrita dal dono delle poche cose che i discepoli riescono a raccapezzare: pochi pani e due pesci, come li rappresenta il mosaico della chiesa che a Tabga, sulle rive del Mare di Galilea, ricorda l’episodio evangelico. L’anonimo artista ha rappresentato solo due pesci e quattro pani, alludendo al quinto che si trova sulla Mensa.
Anche noi, tentati di saziare la nostra fame e sete con ciò che non nutre e non disseta – e lascia anzi una fame e una sete ancora più grandi -, riscopriamo la nostra alleanza con Cristo, rinnovata dall’Eucaristia domenicale.
Niente ci può separare dall’amore di Cristo, avverte l’apostolo Paolo: nessuna delle sconfitte in cui si trova la nostra umanità – «tribolazione, angoscia, persecuzione, fame, nudità, pericolo e spada» -, nessuna delle false potenze alle quali avessimo consegnato autorità, perfino nessuna creatura, potrà mai dividerci «dall’amore di Dio che è in Gesù Cristo, nostro Signore».