La malattia che non si vede
Tutto concorre a preparare e mettere in evidenza non tanto un applauso per il malato guarito, quanto l’affermazione inattesa e solenne. Ti sono rimessi i tuoi peccati. La questione del peccato come si vede era discussa anche allora. La differenza con oggi è notevole. Allora questo potere non lo si discuteva ma lo si attribuiva solo a Dio. Oggi si dà importanza al «reato», alla trasgressione di una legge umana, ma tante persone se potessero toglierebbe di circolazione il termine peccato.
Naturalmente la gente presente rimane stupita dalla guarigione miracolosa, che però riceve il suo significato solo dal rapporto con il perdono dei peccati. Gesù ha in mente una visione assai più precisa di quella dei suoi interlocutori. Inizia con la guarigione della malattia molto più cattiva, quella paralisi spirituale dell’uomo, che lo trascina fino al ripudio di Dio e da cui nessun uomo può guarirsi da solo. Neppure mediante i molti metodi psicologici, o le sedute psicanalitiche che gli uomini si vanno a cercare pur di dimenticare le colpe commesse e trovare il modo per autoassolversi. Unicamente il Dio offeso ha il potere e la grazia di perdonare l’ingiustizia a lui fatta, e avendo mandato il Figlio suo nel mondo per espiare al posto di tutti noi, ci concede il perdono e la remissione dei peccati.