Cristo è il modello della vita nuova

DI GIACOMO BABINI Vescovo emerito di Grosseto1° marzo, 1ª Domenica di Quaresima. La quaresima è un periodo di impegno straordinario. Una bella definizione del periodo quaresimale l’abbiamo nella prima preghiera della liturgia di oggi che riporto:  «O Dio nostro Padre con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo, e di testimoniarlo con una degna condotta di vita». Il mistero di Cristo riguarda tutta la storia della salvezza a cominciare dall’Alleanza con Noè. Cristo è la fonte ed il modello della vita rinnovata, per tutti gli uomini. Davvero il tempo è compiuto perché all’uomo viene dato il potere di camminare verso il Padre. Vangelo: Il Vangelo è CristoIl Vangelo con cui Gesù inizia il suo annunzio di salvezza, che sarà per tutto il mondo, entra nella storia con un periodo di quaranta giorni di digiuno e penitenza. Gesù non va nel deserto per una scelta sua, quasi volesse fare un esercizio ascetico, ma per impulso dello Spirito Santo. Nel deserto vive con gli angeli e le fiere, cioè con gli estremi della creazione che tutta dovrà essere redenta. Vive per il periodo di quaranta giorni senza cibo, e nutrendosi solo della parola del Padre: «Il mio cibo è di fare la volontà del Padre affinchè possa compiere la sua opera» (Gv 4,34). La sua Pasqua sarà molto dura (passione e morte prima della resurrezione) e altrettanto sarà dura la sua quaresima. Quanto più riesce a fare a meno delle cose del presente, tanto più si apre ai problemi della sua e nostra vita eterna. E quanto più la quaresima procede tanto più diventa dura, fino alla grande tentazione.

Da questa preparazione nascosta che il mondo non conosce, nella quale rinuncia a tutto, anche al più necessario per la vita , può presentarsi dicendo: «Il tempo è compiuto». Quando parliamo della esemplarità di Cristo, non intendiamo in modo particolare i suoi insegnamenti, la novità rispetto all’Antico Testamento, il suo metodo… intendiamo la sua persona divina e umana, che comprende tutto. Una persona forte che possiamo incontrare ovunque: con gli apostoli, con Nicodemo, con la Samaritana, con i farisei… e ovunque lascia l’impronta della sua personalità e ridesta il senso della vita dono di Dio. Sa confrontarsi con quelle espressioni sintetiche del nostro mondo, di tutti i tempi, che sono la cultura, la vita, il nostro bene comune, ed evidenziare la loro incompiutezza, se pretendono di fare senza Dio.

Le prime due letture gettano invece uno sprazzo di Luce su due aspetti misteriosi dell’intero disegno della redenzione. La prima alleanza universale dopo l’uragano del diluvio e la discesa di Gesù negli inferi per la liberazione dei giusti, morti prima della sua morte in Croce.

I Lettura: «Questo è il segno»Le due letture prima del Vangelo ricordano le dimensioni del mondo che aspetta una redenzione. La prima ricorda l’iniziale alleanza universale con Noè. Si tratta di una definitiva conciliazione col mondo. I flutti di un grande castigo, il diluvio, sono ormai cosa del passato e non ritorneranno mai più. Alla fine dell’uragano è tornato il sole ed ha espresso l’arcobaleno che va dalla terra al cielo. È un patto con tutti i viventi, con tutto il cosmo. Questo iniziale patto non è stato né tolto né diminuito col successivo patto con Abramo ed è rimasto anche dopo il grande patto della Nuova ed Eterna Alleanza del Calvario. II Lettura: «È andato dagli spiriti nella prigione»La seconda lettura apre una luce su un’altra dimensione sulla quale la storia degli uomini si pone domande e cioè: i giusti, morti prima della redenzione di Gesù, dove sono finiti. Prima della redenzione non c’era il Battesimo per una vita di grazia che liberasse queste anime dall’informe vita dello Sheol, degli inferi. Gesù prima di liberarli dalla morte eterna egli stesso doveva subire la morte, che ricorderemo alla fine della Quaresima, quella morte che gli permetterà di portare finalmente a compimento il patto con Noè, quello di sottomettersi il mondo intero, e che l’ultimo nemico ad essere vinto sarebbe stata la morte e il suo regno, per porre tutto l’universo ai piedi del Padre.