DI GIACOMO BABINI Vescovo emerito di GrossetoDomenica 14 giugno: Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. l messaggio unitario delle tre letture: l’alleanza di Dio con l’uomo. Nell’Antico Testamento l’Alleanza si esprime soprattutto nelle condizioni del patto tra Dio ed Abramo. Nel Nuovo Testamento fiorisce dall’Eucarestia istituita da Gesù e sancita dal suo sacrificio sulla croce. Della nuova ed eterna Alleanza Gesù è Sacerdote e vittima.I Lettura: «Mosè prese il sangue… e disse: questo è il sangue del Patto» Il Patto, che Dio offre al popolo nella prima lettura, viene dal popolo accettato «a una sola voce». E diventato un Patto reciproco. Per sigillare la serietà dell’avvenimento, anzi la sua indissolubilità ritualmente e ufficialmente, vengono immolati giovani animali, il cui sangue viene sparso da Mosè, quale mediatore tra Dio e il popolo, per metà sull’altare di Dio, e per metà, dopo lettura del documento del patto, sul popolo. Le parole chiarificatrici, «Questo è il sangue dell’Alleanza», alludono ad un simile rapporto di fedeltà, in cui gli uomini concludono a vicenda una «fraternità di sangue», giacché ognuno dà all’altro qualcosa di ciò che è quantomai vivo e intimo. «Io sarò il vostro Dio. Voi sarete il mio popolo» Ma ancora manca a questa fraternità sul Sinai un’altra cosa determinante: il sangue che viene versato dai due lati, è sangue di animali. La seconda lettura allontanerà questo elemento estraneo, «il sangue di capri e di vitelli», e lo sostituirà con il sangue di Gersù vero Dio e vero uomo.Vangelo: «La memoria profetica compiuta»Gesù dice a due discepoli di preparare la Pasqua. Questi non hanno esitazioni e vanno perché ormai da bravi israeliti sanno tutto. Ogni anno hanno preparato e celebrato la Pasqua prescritta da Mosè. Ma questa volta la Pasqua è singolare: non si ricorderà soltanto con l’immolazione e la consumazione dell’agnello la Pasqua antica, ma si celebrerà per la prima volta «la Nuova ed Eterna Alleanza» dove il sacerdote celebrante è Gesù stesso che mette a disposizione del rito Pasquale il suo corpo ed il suo sangue. In questo momento nel mistero della Eucaristia, il corpo ed il sangue di Gesù sono dati sotto le apparenze del pane e del vino, ma il giorno dopo sul Calvario nel supplizio della Croce, sarà la sua persona, anima e corpo, ad offrisi vittima di salvezza per l’umanità intera. «Fate questo in memoria di me». Con Cristo il piano di salvezza diventa definitivo ed eterno. La speranza della terra promessa sarà corretta nella sua estrema fuggevolezza e sarà sostituita dalla concretezza del Regno di Dio. Il fascino e nello stesso tempo la genericità della liberazione profetica saranno sostituiti dallo Spirito Santo che cambierà il nostro cuore di pietra in un cuore di carne, che potrà palpitare con la sensibilità dello Spirito Santo. In Cristo crocefisso abbiamo conosciuto la misura dell’amore del Padre, in Cristo Risorto il dono della vita nuova ricevuta nel Battesimo e concessa per sempre.II Lettura: «Il mediatore di una Nuova Alleanza» L’Antica Alleanza, come tale già indissolubile, viene rinnovata e portata a compimento, quando il mediatore definitivo si presenta davanti al Padre e «con il suo proprio sangue», espia ogni infedeltà del popolo e lo rende degno del nuovo patto con Dio. Gesù si fa Pane, non frumento. Il pane già contiene le fatica ed il lavoro dell’uomo, il pane è ciò che vorremmo non mancasse a nessuna famiglia. Nascondendo se stesso in quel pane Gesù comprende nel suo sacrificio non soltanto la natura creata, ma anche la forza, il lavoro e la creatività della figura umana, e lo offre al Padre per tutti, nessuno escluso. Nella meraviglia della nuova alleanza, non soltanto ci comprende nel suo sacrificio, ma ci conferisce anche la possibilità di ripeterlo nel tempo: «Fate questo in memoria di Me». Così il nostro cammino nella vita può procedere in ogni condizione sostenuti dal Figlio che è la via la verità e la vita, e dallo Spirito Santo che rinnova sempre il desiderio del ritorno al Padre. Quanti fratelli in questo nostro tempo rischiano di morire di fame, e quanti altri fuggono a causa della guerra: È una tragedia immane. Ma quanti, tra vinti e vincitori non hanno nemmeno all’orizzonte la speranza della croce redentrice?