Il pane per tutti
Gesù utilizza quel poco che gli uomini possono mettere a disposizione, e da quel poco genera una impossibile abbondanza. Nulla dovrà andare poi perduto e quello che avanza va raccolto perché servirà per altri. Le ipotesi degli apostoli dei soldi necessari per comprare il pane per tanta gente scompaiono come divagazioni inutili. Gesù dà con autorità e con abbondanza il «Pane di Vita» come appunto lo chiama il Vangelo di Giovanni.
L’altro aspetto che colpisce è la prodigalità che accompagna l’intervento di Gesù, prodigalità che si ripeterà nella sua opera e nella storia cristiana dove «Tutti gli assetati riceveranno acqua per niente» (AP. 21,6 ; 22,17. Questo avviene anche nella creazione dove le possibilità di vita sono infinite rispetto magari a quelle che arriveranno a compimento.
Chi riceve l’Eucarestia distrattamente o indegnamente, mangia e beve la propria condanna. Ma chi va con fede e umiltà a ricevere l’Eucaresta si unisce alla stessa tavola degli altri fedeli e forma un popolo concorde e gradito a Dio. Questo pane che affascina ogni persona e che purtroppo oggi tanti vanno a ricevere senza consapevolezza e preparazione alcuna, rimane il grande dono che prolunga nel tempo l’incarnazione e la presenza redentrice di Dio. Dobbiamo tornare a capire che dal nostro deserto si può uscire ancora solo se sostenuti con questo «pane che viene dal Cielo».