Amore, misericordia, giustizia, verità: quali sono gli attributi di Dio?
Molti dicono che Dio è solo amore, solo misericordia e basta. Ma non è così. Dio è amore e misericordia, ma anche giustizia, verità e sapienza. Insomma, tutte le «qualità» (che possiamo in qualche modo immaginare con la nostra limitata intelligenza terrena e per quanto sia possibile esprimere con il nostro povero linguaggio umano) le «possiede» allo stesso sommo livello. Non si può certo dire che sia più una cosa e meno un’altra! O sbaglio?
Francesco Dutto
La questione posta dal lettore può essere ricondotta al problema degli attributi divini ben presente alla riflessione teologica. Grandi filosofi e teologi come Dionigi l’Areopagita o Tommaso d’Aquino hanno cercato di elevarsi dalle perfezioni create a quelle invisibili e increate di Dio.
Nella Summa Theologiae ad esempio, Tommaso analizza attributi come la semplicità, la perfezione, il bene, la bontà, l’infinitezza, l’immutabilità, l’eternità, l’unità, sempre tenendo conto che l’analogia tra creatura e Creatore implica sempre una maggiore dissomiglianza. Nella riflessione teologica si individuano attributi trascendentali di Dio (ens, verum, bonum, unum, pulchrum
La teologia contemporanea, che intende valorizzare le fonti bibliche e il nucleo essenziale della rivelazione , sottolinea che in Cristo «Dio si è fatto realmente invocabile, è divenuto uno di noi, divenendo così veramente nominabile» (J. Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo). Alla luce di I Giovanni 4, 16 si sottolinea che Dio si rivela come amore assoluto e che pertanto l’amore è il trascendentale in assoluto che riassume la realtà dell’essere, della verità e della bontà. L’amore viene dunque considerato come la sintesi degli attributi di Dio.
«Questa intimissima essenza – osserva Hans Urs von Baltasar in Teologica – può essere in ultima analisi soltanto l’amore». Essa coincide con l’evento stesso della reciproca donazione interpersonale delle Persone divine. Quest’affermazione trova conferma nell’esperienza dei mistici. Adrienne von Spey sottolinea che «Le persone non hanno l’amore ma sono l’amore». Ed Edith Stein afferma, in Essere finito ed Essere eterno, che «la vita intima di Dio è l’amore eterno, reciproco, interamente libero, indipendente da tutte le creature delle Persone divine».
Il Catechismo della Chiesa cattolica riassume la questione sottolineando al n. 213 che «Dio è la pienezza dell’Essere e di ogni perfezione», che Egli è la Verità e l’Amore (n. 214). Al n. 221, riprendendo I Giovanni 4, 16, evidenzia che «l’Essere stesso di Dio è amore. Mandando, nella pienezza dei tempi il suo Figlio unigenito e lo Spirito d’amore, Dio rivela il suo segreto più intimo: è Lui stesso eterno scambio d’amore: Padre, Figlio e Spirito Santo e ci ha destinato ad esserne partecipi».
Il Magistero degli ultimi Pontefici evidenzia inoltre, alla luce di Efesini 2,4, che Dio è misericordia. Questo amore appassionato, radicale e commosso di Dio, a cui San Giovanni Paolo II ha dedicato la sua seconda Enciclica, ci conduce al cuore della rivelazione. «Il nome di Dio è misericordia» ha affermato Benedetto XVI nel Regina Caeli del 30 marzo 2008, espressione ripresa da Papa Francesco in un suo libro. Amore e misericordia sono dunque nomi che, alla luce della Rivelazione ci conducono nella profondità della vita trinitaria. Essi includono tutte le altre perfezioni divine.
Diego Pancaldo