Maria di Magdala trova Gesù
Tutto cambia quando la donna si sente chiamare per nome. Allora esplode la gioia, nasce l’adorazione, spunta la familiarità, brilla la luce, aspetti che i pittori Giotto e Beato Angelico hanno mirabilmente interpretato. Lo scambio iniziale del Risorto con il giardiniere non è un espediente narrativo per drammatizzare l’incontro, ma evidenzia un rapportarsi diverso rispetto a quello umano. Gesù risorto è invisibile eppure vicino, inaccessibile e più intimo della nostra intimità, sta con il Padre e si manifesta a Maria che lo riconosce «Maestro», anzi Rabbuni che aggiunge familiarità tanto profonda quanto Maria Maddalena non aveva neppure sognato.
L’abbraccio a Gesù, un tempo erroneamente tradotto sulla base della Volgata «Noli me tangere» («Non mi toccare») come proibizione di un gesto inopportuno di adorazione e di affetto riconoscente, è interrotto dall’urgenza di annunciare il Risorto («Ho visto il Signore») nella certezza che la mutua presenza si sarebbe realizzata da ora pienamente attraverso lo Spirito. Maria Maddalena la cui sofferenza si è cambiata in gioia, assume il volto della donna del Cantico dei Cantici. «La notte… ho cercato l’amore dell’anima mia, l’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi alzerò e percorrerò la città… Avevo appena oltrepassato le guardie quando ho trovato l’amore dell’anima mia. L’ho stretto e non lo lascerò» (Ct 3,1-4). Maria Maddalena cerca un cadavere e trova il Risorto: l’amore autentico trova più di quanto cerca.