Ancora un «no» all’aborto
DI ANDREA DRIGANI
Il 28 ed il 29 settembre, il Papa ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, due nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede : quello della Repubblica Federale di Germania e quello della Repubblica d’Albania.
All’ambasciatore tedesco Hans-Henning Horstmann, Benedetto XVI ha voluto ricordare che nei giorni scorsi aveva ripensato con gratitudine alla visita pastorale in Baviera nella quale ha potuto annunciare il messaggio dell’amore liberatore e salvifico di Dio. Ha poi ribadito che la tolleranza e l’apertura culturale devono caratterizzare l’incontro con l’altro, la tolleranza – ha precisato il Pontefice – però non va mai confusa con l’indifferentismo. Ha quindi riaffermato che l’assoluta ingiustificabile interruzione di gravidanza resta una preoccupazione dolorosa per la Santa Sede e per tutta la Chiesa, che non si stancherà di indicare alle istituzioni europee preposte ed alle singole nazioni problemi etici insiti nel contesto della ricerca sulle cellule staminali embrionali e delle cosiddette «terapie innovative». La Santa Sede – ha detto ancora Benedetto XVI – chiede inoltre alla istituzioni statali di non allontanare i cristiani stranieri la cui vita è minacciata a causa della propria fede e di facilitare la loro integrazione in Germania.
All’ambasciatore albanese Rrok Logu, il Papa ha esordito rammentando Madre Teresa, questa figlia eletta dell’Albania, che con la sua vita evangelica e con il coraggio disarmante dei suoi gesti e delle sue parole, ha annunciato a tutti che Dio è amore e che ama ogni uomo, specialmente chi è povero ed abbandonato. In realtà è proprio l’amore la vera forza rivoluzionaria che cambia il mondo e lo fa progredire; di questo amore – ha aggiunto Benedetto XVI – la Chiesa intende dare testimonianza con le sue opere educative ed assistenziali, aperte non solo ai cattolici, ma a tutti. Il Pontefice ha poi osservato che molte sono le sfide che l’Albania deve affrontare in questo momento tra le quali quella dell’immigrazione di molti suoi cittadini. Se è necessario combattere questo fenomeno – ha continuato – occorre anche creare le condizioni perché quanti lo desiderino possano rientrare in patria. Ha poi voluto rendere omaggio agli albanesi che, fedeli ai migliori valori della loro tradizione, sanno farsi apprezzare in Italia ed in Europa. A tal riguardo Benedetto XVI ha rilevato che l’Albania aspira ad entrare nell’Unione Europea, non solo per motivi geografici, ma soprattutto per ragioni storico-culturali; non posso che augurare – ha concluso il Papa – che tale aspirazione si realizzi e che all’armonico processo di unificazione dell’Europa possa offrire un proprio peculiare contributo.