Valori laici, valori cristiani, valori universali
L’esperienza della Chiesa – ha aggiunto Benedetto XVI – dimostra che ogni forma di santità, pur seguendo tracciati differenti, passa sempre per la via della croce che è la via della rinuncia a se stessi. La storia dei santi è per noi un incoraggiamento a sperimentare la gioia di chi si fida in Dio, perché l’unica vera causa di tristezza e di infelicità per l’uomo è vivere lontano da Lui. La santità esige uno sforzo costante – ha detto ancora il Papa – ma è possibile a tutti perché, più che opera dell’uomo, è primariamente dono di Dio. Nell’annuncio evangelico delle Beatitudini – ha notato il Pontefice – il Beato per eccellenza è Gesù. È Lui il vero povero in spirito, l’afflitto, l’umile, il mite, l’affamato e l’assetato di giustizia, il misericordioso, il puro di cuore, l’operatore di pace, è Lui il perseguitato a causa della giustizia. Le Beatitudini ci mostrano la fisionomia spirituale di Gesù e così esprimono il suo mistero di Morte e di Resurrezione.
Questo mistero – ha continuato Benedetto XVI – che è il mistero della vera beatitudine, ci invita alla sequela di Cristo e così al cammino verso di essa. Nella misura in cui accogliamo la sua proposta e ci poniamo al suo seguito, ognuno nelle proprie circostanze, anche noi possiamo partecipare della sua beatitudine. Con Lui l’impossibile diventa possibile e persino un cammello passa per la cruna di un ago (Mc 10,25); con il suo aiuto, solo con il suo aiuto – ha concluso il Papa – ci è dato di essere perfetti come è perfetto il Padre celeste (Mt 5,48).