Quell’inchiesta non ci mostra il «vero» Gesù
Curiosando in libreria, mi è capitato in mano il libro di Corrado Augias, «Inchiesta su Gesù», scritto insieme a un biblista. Da una prima scorsa, mi sembra che nel libro si faccia passare l’idea che la resurrezione è un’invenzione, e che il Gesù dei cristiani è completamente diverso dal personaggio storico relmente esistito. Ma chi era veramente Gesù? Dalla ricerca storica emerge veramente qualcosa di diverso da ciò che ci insegnano i Vangeli e la tradizione cristiana? Oppure – dopo le fantasiose invenzioni del «Codice Da Vinci», che almeno erano presentate come romanzo – si continua nell’opera di demolizione del cristianesimo creando il sospetto che, dietro quello che «la Chiesa vuol farvi credere» si nascondano ben altre verità?
Ma la piena comprensione di Gesù è comunque rimandata all’incontro col Risorto e al suo riconoscimento nella fede. Del tutto contraria all’intenzione dei vangeli è l’idea che la fede in Gesù oscuri o deformi la conoscenza della sua storia. In realtà, è stata la fede in lui che ha portato a fare memoria della sua vicenda storica, iniziando dalla sua passione, morte e risurrezione per risalire alla sua vita pubblica e infine alla sua nascita. Per questo il tentativo di «liberare» Gesù dai ceppi del dogma ecclesiale, che viene continuamente riproposto, ha come paradossale conseguenza quella di perdere di vista anche l’oggettività storica di Gesù e a sostituirla con ipotesi più o meno affascinanti, ma tutte inevitabilmente modellate su convinzioni soggettive.