Serbia, terra di incontro tra le religioni
DI ANDREA DRIGANI
Giovedì 21 febbraio Papa Benedetto XVI ha ricevuto Vladeta Jankovic, nuovo Ambasciatore di Serbia presso la Santa Sede per la presentazione delle lettere con le quali è stato accreditato a tale incarico. Il Pontefice, nel suo discorso, ha osservato che se scegliamo di vivere in base ai valori derivanti dalle nostre radici cristiane, scopriamo il coraggio di perdonare e di accogliere il perdono altrui, di essere riconciliati con i nostri vicini e di edificare insieme una civiltà dell’amore in cui tutti siano accettati e rispettati.
So – ha proseguito il Papa – quanto la popolazione serba ha sofferto nel corso dei recenti conflitti e desidero esprimere sincera sollecitudine per esse e per le altre nazioni dei Balcani colpite dai tristi eventi dell’ultimo decennio. La Santa Sede – ha continuato Benedetto XVI – condivide il vostro più autentico desiderio che la pace raggiunta porti stabilità duratura alla regione; in particolare, in riferimento alla crisi in Kosovo, esorto tutte le parti interessate ad agire con prudenza e moderazione e a ricercare soluzioni che favoriscano il rispetto reciproco e la riconciliazione. Mi rallegro – ha detto ancora il Pontefice – per i progressi compiuti nelle relazioni tra i cristiani ortodossi e i cristiani cattolici e sono particolarmente grato alla Chiesa ortodossa serba per aver cortesemente ospitato l’incontro del 2006 della commissione mista per il dialogo teologico fra cattolici ed ortodossi. La posizione geografica della Serbia – ha aggiunto il Papa – al confine fra cristianesimo orientale e cristianesimo occidentale, le offre l’opportunità unica di promuovere il confronto ecumenico, mentre la sua familiarità con l’Islam, sia per il suo incontro con l’Impero Ottomano sia per l’odierna presenza di numerosi musulmani nel territorio, offre ricche possibilità di progresso nel dialogo interreligioso. Entrambi questi processi – ha detto ancora Benedetto XVI – sono della massima importanza per stabilire una comprensione sempre più ampia tra i popoli.
Il Pontefice ha, infine, ribadito che la Chiesa cattolica in Serbia desidera continuare ad agire sulla base dei suoi buoni rapporti con il Santo Sinodo e a fare la sua parte nelle iniziative congiunte volte a favorire l’unità cristiana e un autentico riavvicinamento fra i credenti di diverse religioni, contribuendo in tal modo all’instaurazione della pace e dell’armonia nelle nazioni e tra di esse.