Come parlare ai giovani del Maligno?
Nel numero del 24 febbraio, ho apprezzato la risposta di padre Saverio ai «Dubbi dei giovani su resurrezione e esorcismi». La risposta sull’argomento della resurrezione è più che esauriente. Mi pare invece che la risposta al problema del male sia insufficiente. Sono sicuro che padre Saverio non me ne vorrà! È biblico e teologico affermare che all’origine del male, della sofferenza e dell’odio vi sia sempre la presenza effettiva di quell’essere «pervertito e pervertitore» come l’ha definito Paolo VI: si chiama Satana. Il mistero di iniquità esiste, senza dimenticare però che sotto questo mistero che siamo liberi di accettare o di rifiutare vi è tutto il lavoro abilissimo di un esperto del mestiere: è sempre lui, Satana.
Ai giovani, come suggerisce padre Saverio, oltre a «dichiarare senza attenuazioni che la lotta contro il male è una dimensione costitutiva dell’esistenza umana, e in particolare cristiana», dobbiamo anche dire chiaramente che Satana c’è, spesso fa molto rumore e di conseguenza la sua potenza distruttiva va tenuta in considerazione. Su questa tragica realtà i nostri giovani purtroppo sono molto digiuni, spesso sono ingenui e la minimizzano ridendoci su.
La risposta di padre Saverio, in chiusura, mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca perché conosco bene il ministero della liberazione. «A ciascuno di noi, però, è data la libertà e la capacità di reagire a quanto di diabolico si presenta nella nostra vita, in genere in forme assai ordinarie e addirittura banali» afferma il padre.
Personalmente non provo alcun piacere nel buttare benzina sul fuoco dei sentimenti di paura e di ansia che già ci mangiano il cuore, immersi come siamo in una società che non sa darci delle certezze, ma affermo che il diabolico, spesso e volentieri, si manifesta con dei segni evidenti e distruttori sia nel matrimonio che nelle famiglie e nei luoghi di divertimento equivoco frequentati dai nostri giovani. Cercare di rimettere insieme i cocci quando è troppo tardi, qualche volta non è facile; sono tante le lacrime che mi tocca asciugare sul volto dei genitori che non sanno più cosa fare!
Cerchiamo di parlare più chiaramente di Satana anche ai nostri giovani, parliamo di questo angelo decaduto che raramente si presenta nella nostra vita in forme ordinarie o addirittura banali, ma molto più spesso si presenta con ossessioni varie, infestazioni, oppressioni e qualche volta con la possessione.
Risponde padre Saverio Cannistrà, docente di Teologia Sistematica
Tuttavia, non posso trovarmi d’accordo con don Beppino allorché, capovolgendo la prospettiva del mio discorso, sostiene che Satana «raramente si presenta nella nostra vita in forme ordinarie o addirittura banali, ma molto più spesso si presenta con ossessioni varie, infestazioni, oppressioni e qualche volta con la possessione». Non me ne voglia don Beppino, ma vorrei esortarlo a non mantenere simili posizioni, che non sono in linea con l’esperienza e l’insegnamento della Chiesa. Non c’è dubbio, infatti, che l’azione ordinaria (e più insidiosa) di Satana è quella della tentazione, ed è nei confronti di essa che ogni cristiano deve essere trovato vigile e attrezzato. Al contrario, come si legge nella Presentazione del Rito degli esorcismi al n° 7, «i fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell’ossessione, della vessazione e dell’infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato? Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all’ eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, omicida fin dal principio e padre della menzogna (Gv 8, 44), è sicuramente all’opera».