L’incontro con i vescovi cattolici della Russia
di ANDREA DRIGANI
Giovedì 29 gennaio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i vescovi cattolici della Russia. La comunione con il Vescovo di Roma – ha detto il Pontefice nel suo discorso – garante dell’unità ecclesiale, permette alle comunità affidate alle vostre cure pastorali, sebbene minoritarie, di sentirsi «cum Petro» e «sub Petro», parte viva del Corpo di Cristo esteso su tutta la terra. Esprimo volentieri il mio apprezzamento – ha proseguito – per l’impegno con cui curate il rilancio della partecipazione liturgico-sacramentale, della catechesi, della formazione sacerdotale e della preparazione di un laicato maturo e responsabile, che sia fermento nelle famiglie e nella società civile. In un contesto di problematiche che assillano la società contemporanea – ha aggiunto il Papa – giustamente la vostra attenzione si dirige specialmente ai giovani, ai quali la Chiesa cattolica russa, fedele alla «memoria» dei propri testimoni e martiri ed utilizzando opportuni strumenti e linguaggi, è chiamata a trasmettere inalterato il patrimonio di santità e di fedeltà a Cristo, e i valori morali e spirituali che sono alla base di un’efficace promozione umana ed evangelica.
Voi vivete – ha continuato Benedetto XVI – in un contesto ecclesiale particolare, cioè in un Paese contrassegnato nella maggioranza della sua popolazione da una millenaria tradizione ortodossa, religiosamente e culturalmente ricca. È essenziale tener conto della necessità di un rinnovato impegno nel dialogo con gli ortodossi; sappiamo – ha osservato il Pontefice – che questo dialogo, nonostante i progressi compiuti, conosce ancora alcune difficoltà. La vostra presenza in Russia – ha rilevato il Papa – sia un richiamo ed uno stimolo al dialogo anche personale. Se nei vari incontri non si riesce sempre ad affrontare questioni di fondo, tuttavia tali contatti contribuiscono ad una migliore conoscenza reciproca, grazie alla quale è possibile collaborare insieme in ambiti di comune interesse per l’educazione delle nuove generazioni. È importante – ha concluso – che i cristiani affrontino uniti le grandi sfide culturali ed etiche del momento presente, concernenti la dignità della persona umana e i suoi diritti inalienabili, la difesa della vita, la tutela della famiglia.