Come deve vestirsi il prete?
Da molto tempo ormai non va più di moda, tra i preti, la tonaca. Capisco che possano esserci motivi di praticità: il prete di oggi deve svolgere tanti compiti e si trova più a suo agio in abiti «civili». Non sempre però questo antico abito è stato sostituito dal cosiddetto «clergyman» (giacca, pantaloni e camicia grigi). Più spesso prevalgono maglioni blu o neri (ma anche marroni), pantaloni scuri ma anche jeans, e in estate non mancano camicie a mezze maniche e magliette. Sarei curioso di sapere se (a parte il cosiddetto «collarino» bianco, e in genere una croce appuntata sul golf) tutto è lasciato alla sensibilità e alla libera scelta del prete, o se ci sono regole a cui i sacerdoti devono attenersi nel proprio abbigliamento.
In una società come la nostra, caratterizzata più di sempre dalla prevalenza delle immagini e dell’importanza del visibile, siamo chiamati a tradurre in segni concreti la nostra testimonianza cristiana, senza fermarsi alla pura esteriorità formale e vuota (condannata duramente dal Signore nell’atteggiamento dei farisei, «sepolcri imbiancati», cfr Mt 23,27). E’ evidente come la fede debba essere testimoniata nelle opere e in tutti gli atteggiamenti concreti che riguardano la nostra sfera quotidiana.
Quindi, non è proprio una questiona lasciata alla libera scelta del singolo sacerdote.