Le offerte per le Messe per i defunti
Scusate, vorrei sapere come mai si devono pagare le Sante Messe per i cari defunti. Da dove viene questa usanza? Qual è il motivo?
Secondo l’insegnamento della Chiesa la Messa non si «paga» ma si dà un’offerta perché in quella Messa si preghi per la relativa intenzione. La Chiesa ha sempre condannato la «simonia», ossia il commercio dei sacramenti o il pagare con denaro per ottenere vantaggi e beni spirituali, anche se poi purtroppo nella pratica molti cristiani si sono macchiati di questo peccato. Un’altra precisazione da fare in merito riguarda la preoccupazione della Chiesa nel regolare questa pratica attraverso disposizioni, precise e motivate, che tutti i cristiani, fedeli, preti e vescovi, sono tenuti ad osservare. Questa legge parla in primo luogo dell’«offerta data per la celebrazione della Messa». Dichiara molto semplicemente che «è lecito al sacerdote che celebra la Messa, ricevere l’offerta data perché applichi la Messa secondo una determinata intenzione» e raccomanda che «dall’offerta delle Messe deve essere assolutamente tenuta lontana anche l’apparenza di contrattazione o di commercio».
Pregare per i defunti e far celebrare la Messa per il loro suffragio è un’antichissima tradizione della chiesa. Lo ricorda il catechismo degli adulti della Chiesa italiana: «Il cristianesimo antico, in continuità con la tradizione ebraica, coltiva la pietà verso i defunti: preghiera, elemosina, digiuno e soprattutto celebrazione dell’eucaristia. Col volgere dei secoli si sovrappongono credenze popolari e vivaci rappresentazioni riguardanti il luogo, la durata e la natura del purgatorio. Ma l’insegnamento del magistero ecclesiale si mantiene estremamente sobrio e si può così riassumere: al termine di questa vita terrena, è concessa ai defunti, che ne hanno ancora bisogno una purificazione preliminare alla beatitudine celeste».
Fin qui la risposta alla domanda «da dove viene questa usanza?». È chiaro quindi anche il motivo per cui si prega per i defunti: trovandosi essi in questo stato di purificazione, il purgatorio appunto, «possono essere aiutati dai suffragi della Chiesa e dei singoli cristiani, soprattutto dalla santa Messa» – continua il catechismo – . È infatti nella celebrazione della Messa che si esprime la comunione dei santi, ossia la solidarietà dei credenti e della comunità cristiana nel pregare Dio, che ci vuole solidali davanti a sé e ci chiede di cooperare con la sua grazia, per facilitare la purificazione dei defunti.