Diritti umani: è alla luce del Vangelo che acquistano piena luce
DI ANDREA DRIGANI
Lunedì 4 maggio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che si è riunita per esaminare l’antico rapporto reciproco tra il cristianesimo e le idee dei diritti umani. La Chiesa ha detto il Papa ha sempre affermato che i diritti fondamentali, al di la delle loro differenti formulazioni, devono essere sostenuti e riconosciuti universalmente perché sono inerenti alla natura stessa dell’uomo che è creato a immagine e somiglianza di Dio, ed ha inoltre rammentato la «regola d’ora» contenuta nel Vangelo: «E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro» (Lc 6,31; Mt 7,12).
I diritti umani ha proseguito il Pontefice sono divenuti il punto di riferimento di un «ethos»(costume) universale condiviso, almeno a livello di ispirazione, da quasi tutti gli Stati del mondo. Il Concilio Vaticano II ed il magistero di Paolo VI e di Giovanni Paolo II ha ricordato il Papa hanno fatto riferimento con vigore ai diritti di libertà di coscienza e di religione che devono essere ai centro di quei diritti che scaturiscono dalla stessa natura umana. In senso stretto ha aggiunto Benedetto XVI questi diritti umani non sono verità di fede, sebbene si possano scoprire, e di fatto acquistano piena luce, nel messaggio di Cristo. Tuttavia non si può negare che vivendo nel mondo come esseri spirituali, uomini e donne constatano la presenza di un «logos» (ragione) che permette loro di distinguere non solo tra vero e falso, ma anche fra buono e cattivo. Quest’abilità di discernere ha continuato il Papa rende ogni persona in grado di cogliere la «legge naturale» che è una guida riconoscibile da tutti, sulla base della quale tutti possono scambievolmente comprendersi ed amarsi.
I diritti umani, quindi, sono definitivamente radicati in una partecipazione di Dio, che ha creato ogni essere umano con intelligenza e libertà. Se si ignora questa solida base etica e politica ha concluso il Pontefice i diritti umani restano fragili perché privi del loro saldo fondamento.