È giusto affidare ai bambini le letture alla Messa?
Nella nostra parrocchia, siamo senza parroco, è sorto un problema. Il sabato che è la Messa dei bambini, in quanto vi partecipano dopo il catechismo, quando leggono spesso non si capisce, e rischiamo di non dare l’importanza alla proclamazione della Parola di Dio.
Ci siamo domandati partendo dal fatto che i bambini devono capire l’importanza della lettura della Sacra Scrittura, anche alla Messa: è opportuno fare leggere solo i bambini che leggono bene, rischiando di fare delle discriminazioni, oppure mettere un’età dalla quale possono leggere?
Fernando Berti
È necessario ricordare che «nelle letture scelte dalla Sacra Scrittura, con i canti che le accompagnano, poi spiegate nell’omelia, Dio parla al suo popolo, gli manifesta il mistero della redenzione e della salvezza e offre un nutrimento spirituale. Cristo stesso è presente per mezzo della sua Parola tra i fedeli. Il popolo fa propria questa Parola divina con i canti e vi aderisce con la professione di fede» (Principi e norme per l’uso del Messale Romano 33). Ciò che caratterizza la Liturgia della Parola è il dialogo: qui Dio «parla al suo popolo; Cristo annunzia ancora il Vangelo e il popolo risponde a Dio sia con canti che con la preghiera» (SC 33).
Da queste considerazioni si traggono alcuni orientamenti pratici circa la celebrazione liturgica della Parola di Dio. Anzitutto bisogna chiarire l’equivoco comune che porta a ritenere che non sia necessaria alcuna competenza specifica, né che ci si debba preparare per leggere durante la Messa. Le conseguenze di quest’equivoco sono ben note: persone che vengono incaricate di leggere alcuni istanti prima della celebrazione o quando questa è già iniziata; lettori che giunti all’ambone vedono per la prima volta la pagina biblica e proclamano la lettura della Domenica precedente o di quella successiva; lettori che leggono di fretta o cantilenando; senza senso o ignorando di parlare davanti ad un microfono. In tal modo la Parola di Dio non giunge all’assemblea liturgica e rimane difficile spiegare e attualizzare nell’omelia brani che non sono stati capiti e forse nemmeno ascoltati. Sarà importante che i lettori si rendano conto che non possono lasciarsi andare all’improvvisazione e alla trascuratezza: non è riguardoso nei confronti della Parola di Dio e dei fratelli nella fede.
Queste valutazioni riguardano sia gli adulti sia i ragazzi. Per quanto riguarda specificatamente i bambini, essi potranno partecipare attivamente alla celebrazione eucaristica soprattutto come ministranti o recando all’altare i doni ed eseguendo con il popolo i canti.