Perché la Chiesa ricorda solo tre Arcangeli?
Mi risulta che gli Arcangeli fossero quattro. Come mai la Chiesa ne ricorda soltanto tre: Michele, Gabriele e Raffaele? Che fine ha fatto l’Arcangelo Uriele?
Alessandro
Il nostro lettore tuttavia non si inganna nel ritenere che gli arcangeli siano quattro, o almeno secondo una consolidata tradizione apocrifa ebraica. Nel Libro di Enoc (nella sua versione etiopica) al capitolo 9 sono citati i nomi di quattro angeli: Michele, Uriel, Raffaele e Gabriele. Ma al capitolo 20 diventano sei in questo ordine: Uriel, Raffaele, Raguel, Michele, Sariel e Gabriele, ognuno con un suo ufficio. In una seconda sezione dello scritto il veggente apprende il nome degli angeli che stanno ai quattro lati del Signore: Michele, Raffaele, Gabriele e Phanuel. Phanuel quindi o è un altro nome di Uriel, oppure un settimo arcangelo.
Uriel (che significa Luce di Dio) compare anche nel IV Libro di Esdra come l’angelo mandato da Dio per rispondere a tutte le domande di Esdra. Egli inoltre è identificato nei vari scritti apocrifi come uno dei cherubini posti a controllo del paradiso terrestre (Gen 3,24), oppure con l’angelo che lotta contro Giacobbe (Gen 24), o ancora colui che controlla le porte degli israeliti in Egitto nella strage degli figli primogeniti (Es 12,13). Sono tutti casi nei quali si è voluto identificare in qualche modo l’iniziativa di Dio dando un nome significativo all’angelo preposto inviato o che “rappresenta” il Signore stesso.
La Chiesa cattolica, senza reprimere necessariamente queste tradizioni, si è vista costretta però nei secoli (soprattutto nel Medioevo) ad arginare la fantasia e l’improprio uso – fino alla chiara superstizione se non occultismo e satanismo – di queste tradizioni, prescrivendo il culto e la venerazione dei soli tre arcangeli citati espressamente dalla Bibbia. Questo conferma la grande regola della Chiesa Cattolica che tutte le singole tradizioni vanno vagliate e verificate nel confronto e accordo con l’attestazione privilegiata della divina Rivelazione che è la Sacra Scrittura canonica.