Il clavicembalo ben temperato
1) la codificazione del ben temperamento, che grazie alla scienza era arrivata, con Mersenne e Werckmeister, alla divisione dei 12 suoni della scala, tutti uguali fra loro;
2) lo svisceramento delle peculiarità di ciascun grado, maggiore e minore, dei dodici suoni della scala cromatica, a cui dedica ventiquattro preludi e fuga nel primo libro e altrettanti ventiquattro preludi e fuga nel secondo libro;
3) il più imponente abbecedario musicale sul quale far esercitare i figli nell’apprendimento degli aspetti tecnici del clavicembalo;
4) la codificazione dell’unione di preludio e fuga, pensati il primo come entrée libera nell’atmosfera di una certa tonalità, l’altra come definizione rigorosa di quella tonalità nel contesto di una forma severa. Preludio e fuga che, da allora, è diventato un topos quasi inscindibile: da quel momento è stato raro veder diviso ciò che Bach aveva unito;
5) straordinario monumento al razionalismo. Nessuno fino al Seicento, aveva osato dividere l’ottava in 12 parti perfettamente uguali, poiché la radice produce numeri infiniti, e non competeva all’uomo avventurarsi in tale ordine di pensiero, che sfiora e comprende l’idea di Dio.