Dossier

Nelle cliniche dell’anima

DI ANDREA FAGIOLIPrende a prestito le parole di Paolo VI, l’arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli per parlare dei santuari, le «cliniche spirituali» per quella «cura ricostituente» dell’anima di cui l’uomo avrà sempre bisogno. I santuari, «i punti focali della presenza di Dio e della vita del popolo cristiano. I luoghi dov’è possibile – a giudizio di Antonelli – un incontro più intenso con il Soprannaturale».

L’occasione per parlare dei santuari è offerta dalla presentazione del volume realizzato da Toscanaoggi e che in questi giorni sta arrivando agli abbonati del settimanale. La sede della presentazione è la solenne Sala delle assemblee dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con il cui contributo è stato possibile realizzare il volume redatto in collaborazione con il Centro studi e documentazione sulla storia religiosa della Toscana «Memoria ecclesiae» e firmato da Anna Benvenuti, Isabella Gagliardi e Marco Lapi.

Santuari di Toscana – Oltre 300 luoghi di culto e devozione particolare: «Non sono luoghi qualsiasi – precisa il presidente dell’Ente, Alberto Carmi –, ma la maggior parte di essi è legato a qualche evento prodigioso che la tradizione popolare o il magistero stesso della Chiesa attribuisce a cause soprannaturali. Ciò che ci sorprende – spiega Carmi – è la grande quantità di questi centri di devozione, a testimonianza di come nei secoli si sia verificato un forte radicamento della pietas poplare anche in posti meno accessibili e frequentati».

«È un libro utile – ribadisce Antonelli –, ci presenta la geografia dettagliata dei luoghi della fede. Ci servirà per fare memoria, per rinnovare una tradizione».

Il direttore di Toscanaoggi, Alberto Migone, sottolinea in particolare la proficua collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, attraverso il suo presidente ma anche il suo vicepresidente Edoardo Speranza. Una collaborazione che già nell’anno del Giubileo ha prodotto la prima Guida ai musei e raccolte d’arte sacra in Toscana, dapprima in fascicoli quindicinali allegati al giornale e poi in volume.

«È l’attuazione di una sinergia», dice Anna Benvenuti, che ha parole di gratitudine soprattutto per «l’acribia, la competenza e la particolare sensibilità» in materia del nostro Marco Lapi. Il risultato è un volume divulgativo, ma con alle spalle una ricerca nata in ambito universitario. «È un lavoro originale – aggiunge la docente fiorentina –, esula dalle guide tradizionali. È persino un segno di speranza: quello di un metodo di collaborazione tra il mondo della ricerca e il mondo della Chiesa».

Il volume, 368 pagine, edito dalla nostra cooperativa editrice «Firenze 2000», si caratterizza per la divisione in diocesi («zone culturali, oltre che geografiche») all’interno delle quali ciascun santuario è descritto con una scheda, corredata da foto a colori ed affiancata da cartine che ne consentono la localizzazione. In appendice sono descritti alcuni «santuari di confine» posti appena al di fuori della regione, ma frequentati da toscani. Ne è un esempio la Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, assai noto soprattutto ai fiorentini ed ai pratesi.

Particolarmente interessanti e curiose, tra i vari aspetti trattati, le leggende di fondazione dei santuari con «l’inteferenza celeste nell’ordinaria amministrazione umana». Il risultato è un grande patrimonio culturale prodotto dalla fede, il merito di generazioni di sofferenti che in centinaia di luoghi hanno chiesto un’intercessione. Santuari di Toscana rende conto dei nostri luoghi della fede.