Dossier
L’identikit del volontario
Abbiamo voluto questa indagine ha detto il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Gianfranco Gambelli – per conoscere meglio noi stessi. Sappiamo che ci sono 610 Confraternite in Italia, ma non sappiamo fino in fondo cosa fanno, quale impatto hanno sulla popolazione e quali risultati ottengono. Talvolta le Misericordie hanno una scarsa consapevolezza dell’intero movimento: ognuna opera per conto suo e poco conosce di cosa viene fatto dalle altre Confraternite. Vogliamo colmare questa lacuna: tracciare l’immagine attuale del movimento per ipotizzare i possibili percorsi futuri.
Dai dati emerge un’organizzazione tutta centrata sui volontari, che sono il 96,6% del totale delle figure attive (contro l’1,57% di retribuiti e l’1,76% di obiettori di coscienza), mentre l’80% delle Confraternite opera esclusivamente con volontari. Il 64% dei volontari sono uomini, con istruzione media (la metà sono diplomati), con una media di 34 anni (contro una media nazionale di 41 anni) e con il 44% del totale al di sotto dei 30 anni. Superiore alla media nazionale anche l’impegno settimanale: il 43% del totale dedica più di 15 ore.
Il 51% dei volontari ha già un lavoro a tempo pieno. L’86% del campione non presta servizio in altre associazioni, mentre la maggior parte svolge attività alla Misericordia da più anni: 35% da 2-3 anni, 32% da 4-10 anni, 20% da più di 10 anni. Forte la motivazione religiosa: il 63% degli intervistati si dichiara abbastanza religioso, il 16,4% molto religioso.
I settori di attività prevalente sono il trasporto sanitario (90% delle Confraternite lo attua), la protezione civile (70%) e i servizi sanitari (46,8%) e socio-assistenziali (24,5%).
La Toscana si conferma la regione con il maggior radicamento per numerosità (326 su 610 Confraternite, il 53,4%), ampiezza della base associativa (oltre 500 soci) età di fondazione (più di 100 anni), ma anche per gli anni di attività dei volontari (31% da 4-10 anni).
Guardando al futuro, la prospettiva di sviluppo per le Misericordie può dunque essere affidata, secondo Borzaga, ad una interpretazione più innovativa delle domande sociali. Nei prossimi mesi i dati raccolti saranno elaborati per arrivare alla stesura di un rapporto che verrà presentato in un apposito convegno in autunno.