Dossier
Presepio, i consigli dell’esperto
Alberto Finizio è membro dell’Associazione italiana Amici del Presepio e della rivista «Il Presepio». A lui abbiamo chiesto di svelarci i segreti per allestire sia in casa che in parrocchia un presepio «a regola d’arte».
Nel primo caso avremo ampia libertà di azione nel progettare il Presepio; negli altri saremo fortemente condizionati. Ma quel che conta, in tutte e tre le eventualità, è che le statue siano davanti a noi prima ancora di iniziare a lavorare. Da esse infatti dipendono le proporzioni del Presepio, l’architettura, lo stile.
Tutte le costruzioni dovranno essere proporzionate alla misura delle statue e al loro numero. Se disponiamo di statue di un’unica misura, progetteremo un interno, o comunque lo collocheremo solo nel primo piano.
Badiamo che tutti i pezzi utilizzati siano coerenti per i costumi (evitando improbabili commistioni tra zampognari molisani e pastorelli palestinesi) e, in base ad essi decideremo.
Il Presepio «popolare», invece, si caratterizza per la massima libertà di localizzazione, storica e geografica, dell’Evento. Avremo così, nei vari Paesi, ambientazioni napoletane, romane, catalane, provenzali e così via, ma anche medievali, settecentesche o… siderali.
Vale anche per l’ambientazione lo stesso discorso fatto per le statue, cioè un’uniformità di caratteristiche architettoniche nell’ambito dello stesso Presepio, nel quale collocheremo evidentemente le statue con i costumi adatti (unica deroga ammessa è la costanza dell’abbigliamento tradizionale palestinese per la Sacra Famiglia ed i Magi, anche nei Presepi popolari).
Per «diorama» si intende una riproduzione tridimensionale, in prospettiva, di una scena reale corrispondente a quanto lo sguardo può abbracciare da un dato punto. È, in piccolo, quanto si realizza in teatro, cioè un apparato scenico chiuso sul fondo e sui lati e visibile quindi soltanto da un lato. Si presuppone quindi un cassone che contiene la scenografia visibile solo da una «finestra» posta sul davanti. Le dimensioni di questa apertura potranno variare ma saranno comunque molto inferiori a quelle della parete in cui essa è inserita; di norma, la cosiddetta «boccascena» ha una misura di circa un terzo della larghezza del Presepio. Questo al fine di limitare il campo visivo dell’osservatore e favorire così la realizzazione di effetti prospettici, che presuppongono un unico punto di visuale.
Sempre a questo fine, l’apertura, all’interno del Presepio, sarà ulteriormente ridotta posizionando ai suoi lati pareti in muratura o rocce.
Nell’ideare un Presepio sarà bene mettere in pratica alcuni suggerimenti di base che garantiscano un risultato migliore. Mi riferisco, ad esempio, ai piani sfalsati, cioè una disposizione di vari elementi che compongono il Presepio ad altezze diverse, e non su un unico piano, in modo così da conferire movimento e veridicità all’insieme, che altrimenti risulterebbe troppo piatto e amorfo.
Nella costruzione del Presepio, inizieremo a lavorare il primo piano, per passare, una volta completatolo, al secondo e così via: questo per non correre il rischio di lavorare parti poi nascoste dai piani precedenti. Le parti più lontane del paesaggio (il profilo dei monti ad esempio) possono essere anche realizzate con semplici sagome dipinte e, in carenza di spazio o di tempo, si può ricorrere alle sagome dipinte anche per piani più vicini.
Adesso siamo finalmente in grado di portare mano alla costruzione, sicuri di affrontarla con le idee chiare e senza il rischio di trovarci davanti a spiacevoli sorprese.