Dossier

Natale, tempo di presepi

Dallo storico allestimento in Lunigiana all’ormai tradizionale rassegna nella patria dei figurinai, le terre che circondano le Apuane propongono suggestive rappresentazioni della Natività, tra cui una nelle stesse viscere dei monti. Ma anche nel resto della Toscana non mancano iniziative particolarmente significative.

Pallerone, dalle vecchie bici agli effetti specialidi Renato BruschiTra i presepi meccanici più belli della nostra regione, segno dello spirito creativo e della fede dei Toscani, va annoverato quello di Pallerone, antico borgo tra Aulla e Fivizzano, nel cuore della Lunigiana. Il primo allestimento risale al Natale del 1935. Raccontano le cronache che un gruppo di appassionati mise in piedi una costruzione originale con materiale di recupero: ruote di bicicletta, qualche corda, un motore ricavato da un ventilatore, un nastro che faceva muovere solo orizzontalmente i personaggi. Sullo sfondo, la modesta riproduzione in legno di un paese della Palestina. L’anno successivo fu aggiunto la variazione della luminosità per segnare il trascorrere del giorno e della notte. Alla fine del 1937 il presepe venne spostato nel «Salone delle Feste» nel Castello Malaspina. Oltre al perfezionamento di quanto già realizzato, in questa edizione venne aggiunto anche un commento musicale sincronizzato con i vari momenti della rappresentazione. Solo nell’anno 1939 si arrivò, dopo la costituzione di un apposito comitato, alla realizzazione di una struttura permanente nel locale che un tempo era la cucina del castello marchionale. L’opera si presentava con una «bocca» di tre metri raffigurante una grotta ricostruita in cartapesta e con blocchi di vero tufo. Per l’occasione gli ingegnosi costruttori progettarono numerose scene di vita quotidiana e aumentarono il numero dei personaggi. Una luna appariva e scompariva nella volta celeste grazie ad una apposita fessura. Inoltre un variatore elettrico, con telaio in legno, «teleriduttore» a mercurio e meccanismo a tamburo, antesignano dei moderni programmatori, comandava i movimenti dei personaggi. Questo complicato meccanismo è oggi visibile nella sala d’attesa del presepe attuale. Durante il periodo bellico alcune statuette furono distrutte da militari di passaggio. Ciò nonostante a partire dagli anni Cinquanta proseguirono le migliorie, sempre realizzate con materiale di recupero, come una pompa di un vecchio camion «BRL» che sarà utilizzata per il circuito idraulico della cascata. A metà degli anni Sessanta grazie all’intraprendenza di Marino Baldassini si costituisce il comitato per la realizzazione di una nuova opera che da una parte doveva conservare la «filosofia» dei precedenti allestimenti e dall’altro doveva essere innovativa soprattutto dal punto di vista tecnico. In meno di nove mesi «venne alla luce» un presepe straordinario, frutto non solo della tenacia degli artigiani lunigianesi, ma anche della loro particolare vena artistica. Da allora sono state aggiunte piccole modifiche che non hanno alterato la struttura fondamentale. Oggi si presenta come una «macrosequenza» di un film. La vita quotidiana dei pastori della Palestina è stata ricostruita intrecciando tradizioni locali e realismo narrativo, con effetti di luce degni di un quadro di Rembrant. Una particolarità: all’arrivo della stella cometa, come per incanto, tutti si fermano e guardano l’astro che si posa sopra la grotta. Un modo concreto per significare lo stupore del creato di fronte all’incarnazione del Verbo.

Presepe meccanico di Pallerone, aperto tutto l’anno dalle ore 8 alle 12 e dalle 13,30 alle 18,30. Per prenotazioni: Silvio Amorfini, tel. 0187-412582 o Francesco Peri 0187-418083.

Firenze, un’occasione di integrazionedi Carmelina RotundoIl presepio può essere anche un’occasione di integrazione per i disabili, un’attività socio-sanitaria di recupero. La gioia di stare insieme a realizzare il presepio ha contagiato tutti alla Rsa Canova, struttura sanitaria fiorentina facente parte degli istituti riuniti Montedomini e San Silvestro in via Santa Maria a Cintoia 9/a. Nato nel Natale 2001, il presepio ha visto impegnarsi in maniera davvero ammirabile un gruppo di volontari Avo (circa 20 persone) coordinato da Arnaldo Porzio al fine di offrire agli ospiti, persone anziane, alcune delle quali non più autosufficienti, altre malate di alzheimer, un’attività di stimolo per collaborare, ciascuno secondo le proprie possibilità, contribuendo così ad allontanare la voglia di lasciarsi andare alla deriva che può essere più pericoloso della malattia stessa. Nel laboratorio messo su fino da ottobre i personaggi del presepio vengono realizzati con materiali di recupero di cui l’elemento base sono i coni di cartone intorno a cui viene avvolta la lana. I coni vengono rivestiti con sete, stoffe, merletti, trine, lane e sugli stessi sono poste le teste realizzate con cotone idrofilo adeguatamente dipinte ed acconciate. Un vero e proprio atelier che, oltre a favorire il dialogo tra operatori ed ospiti, è stimolo di apertura all’esterno tanto che il numero dei visitatori in questi anni è stato costantemente in aumento, proprio come il numero dei personaggi oggi arrivati a 70.Questo presepio sarà visibile fino al 10 gennaio con orario 15-17. Firenze, l’impresa di don Filippini si perpetua e si rinnovaDI CARMELINA ROTUNDONell’immaginario natalizio di molte generazioni, a Firenze un posto singolarissimo è stato occupato dal presepio meccanico dell’Istituto Don Orione, in via Capo di Mondo, ideato dall’indimenticabile don Arturo Filippini. A questo presepio gli anni però avevano cominciato a pesare tanto da renderne auspicabile una riedizione rispettosa sì di quella fama leggendaria, ma anche innovativa e soprattutto per la messa a norma di tutti gli impianti elettrici.

L’impresa è stata affidata a Andrea Basagni e alla sua famiglia. Andrea e Lucia, la moglie, sono cresciuti con i Barnabiti ed hanno da sempre condiviso la passione per i presepi trasmettendola anche ai loro figli Emanuele e Marco. Fin dallo scorso giugno tutti insieme hanno lavorato al nuovo presepe ospitato in un ampio ambiente, che diventerà sala multiuso: biblioteca, consultazione di libri, enciclopedie e giornali, sala proiezioni e conferenze.

Cinque metri di larghezza, sei metri di lunghezza, un metro e novanta di altezza, il nuovo presepio poggia su tubi innocenti che sorreggono tavoloni d’impalcatura. Sullo scenario di fondo si elevano le montagne realizzate in carta roccia e legno alle cui pendici sorgono 6 case realizzate in compensato e plastilina e non manca nemmeno la fresca cascatella. Una grande casa patronale è affiancata da due loggiati dove in uno lavora il maniscalco intento a ferrare l’asinello, e l’altro, adibito a stalla, in primo piano, accoglie la Sacra Famiglia i cui personaggi, come tutti gli altri, sono stati realizzati da materiali di recupero restaurando o ricostruendo i pezzi mancanti, dipingendoli, inserendo i motorini per i movimenti, cucendo i vestiti in velluto con guarnizioni in passamaneria decorata.

Tra i tanti personaggi in movimento, oltre la Sacra Famiglia, ci piace segnalare i due pescatori, la donna che dà da mangiare alle gallinelle anch’esse in movimento, un falegname, dei boscaioli, il cestaio, il contadino che infiasca il vino e l’altro che pesta l’uva. Le persiane sono un altro piccolo capolavoro realizzate in compensato, con stecchine applicate una per una sempre in compensato, che si aprono e si chiudono. Affacciandosi al retro del presepio si scoprono i collegamenti elettrici: una centralina con 10 uscite, un impianto per cui ci sono voluti 500 metri di filo elettrico.

Il presepe meccanico dell’istituto Don Orione in via Capo di Mondo è visibile dal 21 dicembre al 6 gennaio 2004 con il seguente orario: 9-12, 15-19. Telefono 055- 676397.

Coreglia Antelminelli, dai figurinai alle Nativitàdi Mario PellegriniCon quella di quest’anno, l’ormai tradizionale manifestazione natalizia “Coreglia terra di presepi” – ci ha detto Paolo Tagliasacchi, direttore del locale Museo della Figurina, del Gesso e dell’Emigrazione – acquista un valore aggiunto, essendo stata inclusa nel progetto “Ponti nel tempo” promosso dalla Provincia di Lucca. Ed ancora più importante lo sarà il prossimo anno, in quanto si presenterà con un maggiore sforzo organizzativo, e quindi più interessante per i visitatori».

Pertanto, fino alla festività dell’Epifania, le strade del centro storico di Coreglia Antelminelli sono arricchite da una ventina di presepi, in parte allestiti, con personaggi in gesso, nella chiesa parrocchiale di San Michele e in quelle di San Rocco e del Santissimo Crocifisso, ed in parte, con sagome in legno e resina, lungo le vie principali e, soprattutto, sotto il campanile, risalente all’XI secolo, nello spiazzo dove sorge il monumento al «figurinaio», figura emblematica del paese. Ovviamente, il clou della manifestazione è costituito dal Museo Civico, dove – fra gli altri numerosissimi oggetti in esposizione – si conservano alcuni «presepi storici» realizzati dagli artigiani locali fra il XVIII e la prima metà del XIX secolo. Nell’occasione, e fino a tutto il 6 gennaio 2004, rimarrà infatti aperto tutti i pomeriggi e la mattina di tutte le festività (escluso il Natale).

L’allestimento delle Natività è stato effettuato ad iniziativa dell’Amministrazione comunale, delle Associazioni di volontariato, degli «Amici della Fisarmonica» e anche di privati cittadini. In sostanza, con questa iniziativa Coreglia Antelminelli oltre a rievocare da par suo la nascita del Redentore, rende omaggio alla sua tradizione più radicata nel tessuto sociale: quella della lavorazione del gesso che ha esportato in tutti gli angoli della terra.

Antro del Corchia, E vieni in una grottaDal 20 al 24 e dal 26 al 31 dicembre. Poi l’1, 3, 4, 5 e 6 gennaio 2004. In questi giorni è possibile visitare il presepe che per il secondo anno consecutivo è stato realizzato nell’Antro del Corchia, sulle Alpi Apuane, nel contesto del progetto «Ponti nel tempo» promosso dall’Amministrazione provinciale di Lucca. Realizzato alla fine del percorso sotterraneo dal «Consorzio dei carristi del Carnevale di Viareggio» (nella fattispecie da Luigi Bonetti ed Edoardo Ceragioli) su progetto dall’architetto Giovanni Merlini, questo presepe è impostato sul tema della pace con fanciulli dei cinque continenti che si stringono intorno alla Sacra Famiglia. L’anno scorso nel periodo natalizio entrarono nell’Antro quasi 2 mila visitatori, e si pensa che questa volta quel tetto venga ampiamente superato. Si può ritenere che si tratta di un’iniziativa a sfondo turistico ma è anche necessario prendere atto che al di là di questa considerazione un presepe è anche e soprattutto un omaggio alla nascita di Gesù. E l’iniziativa è tanto più importante e significativa se questo presepe viene realizzato nelle viscere della terra, nel cuore più profondo della natura.M. P. Siena e dintorni«Costruiamo il Natale»Sabato 20 dicembre presso la basilica di San Francesco a Siena si inaugura l’undicesima mostra natalizia «Costruiamo il Natale, il Natale nell’arte e nella tradizione». La mostra itinerante, ideata da Padre Nicola Scarlatino con la collaborazione dei suoi confratelli francescani, iniziò undici anni fa a San Miniato di Pisa, presso il Convento di S. Francesco; è rimasta qui per quattro edizioni, poi si è spostata per altre quattro edizioni a Firenze presso la Basilica di S. Croce, nel chiostro di Arnolfo e nella cripta della basilica. Ora è a Siena per il terzo anno consecutivo. La mostra presenta 50 diversi presepi provenienti da tutto il mondo: sono presenti esemplari della scuola romana, bergamasca, toscana e siciliana, presepi provenienti dalla Polonia, dall’Ungheria, dalla Francia e dalla Spagna. Infine altri scenari sacro-natalizi di provenienza africana, asiatica ed americana. La manifestazione «Costruiamo il Natale», attraverso la collaborazione tra il Comune di Siena, la Circoscrizione III, la Banca Monte dei Paschi e l’Ordine Francescano, vuole presentare i valori autentici della festa più importante dell’anno, vuole collocare il presepio nella città e far comprendere ai cittadini e ai numerosi turisti che visiteranno Siena il vero significato del Natale. La mostra rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2004 tutti i giorni con orario 10-12 e 15-19. Rapolano espone i suoi «tesori»Nella terra delle Crete Senesi sorge un paese, Rapolano Terme, che da anni ormai espone puntualmente i presepi portati da ogni dove. La storia inizia nel 1992 dopo che il Circolo giovanile «Cap. G. Battagli» riapre come Centro culturale La Piana: nel 1994 si andava dunque formando il gruppo di presepisti di Rapolano con la realizzazione di Presepi artistici. Quest’arte, tipicamente natalizia, raggiunse il suo apice nel settembre ’99 con l’organizzazione del trentesimo convegno internazionale degli Amici del Presepio a cui parteciparono circa 300 presepisti.

È nel 2001 invece che, nei locali della Parrocchia di Santa Maria Assunta, si assistette alla nascita del Museo con le scopo di far conoscere ed apprezzare la tradizione presepistica italiana con particolare riferimento ai diversi metodi e tecniche. Al visitatore viene così presentato un percorso di fede che abbraccia sia la meditazione e preghiera sul Mistero della Salvezza, sia il recupero di quei valori semplici ma attuali che, facendo perno sul Natale, riconducono all’essenzialità del messaggio evangelico.

I presepi, concessi a titolo gratuito dai maggiori presepisti italiani, restano esposti per un anno e vengono quindi restituiti ai legittimi proprietari: coloro che fossero interessati ad esporre possono contattare l’associazione culturale La Piana, Via dei Monaci-Rapolano Terme (Si). Il tema del Presepe 2003 è è la Pieve San Vittore. Per informazioni: Massimo Tei, tel. 0577-725444, Mario Boni, tel. 0577-724406 e-mail: mario.boni.@tin.it

Altre segnalazioniPratovecchioOttanta figuranti in costume più altri trenta addetti che lavorano «dietro le quinte». Trenta altoparlanti per la filodiffusione della musica di atmosfera, un gregge di 25 pecore per una ricostruzione ambientale il più possibile fedele all’originale, con tanto di oasi nel deserto realizzata con 35 quintali di sabbia. Sono solo alcune delle cifre della prima edizione del presepe vivente che verrà realizzato a Pratovecchio con uscite il 26 e 28 dicembre ed il 6 gennaio. Teatro della rappresentazione il cuore del centro storico, quella Piazza Vecchia che presta i suoi «tesori» all’iniziativa: la capanna con Gesù Bambino la troviamo nel cortile di Palazzo Vigiani, mentre a Palazzo Nardi Berti verrà ricostruita l’atmosfera di una taverna dell’epoca. Un’ala del convento delle Domenicane ospiterà la reggia di Re Erode, e i fondi e le cantine di Piazza Vecchia si apriranno per ospitare le rappresentazioni dei mestieri d’epoca. Oltre cento persone stanno dunque lavorando alacremente sotto la guida del regista Paolo Vestri. Fra i particolari, la presenza di quattro Sacre Famiglie al completo, per consentire il ricambio soprattutto al Bambino; si sa inoltre che il presepe sarà molto dinamico, perché darà la possibilità ai visitatori di calarsi nella realtà della Palestina ai tempi di Gesù, grazie a costumi realistici, ad alcuni accorgimenti tecnici ed ai molti riferimenti alla gemellata Betlemme. Quella del presepe vivente è una novità nata anche dalla spinta che il gemellaggio con Betlemme ha attivato soprattutto in occasione di iniziative di solidarietà. E la solidarietà ai bambini di Terra Santa sarà lo sfondo anche di questa manifestazione, che come da tradizione, si concluderà il 6 gennaio con l’arrivo dei Magi, un momento solenne che richiamerà tutti i partecipanti intorno alla capannuccia, come «sigla finale» del presepe vivente di Pratovecchio e delle festività natalizie.Gianni Verdi Castelfranco di SopraDa un’intuizione profetica dovuta a don Sergio Boffici la comunità parrocchiale di Castelfranco di Sopra organizza dal 1977 il presepe vivente. Alle ore 18 del giorno di Natale circa 100 figuranti, rigorosamente vestiti in costume d’epoca, rappresenteranno la nascita di Cristo. Le musiche registrate e i canti in diretta eseguiti dalla corale «San Filippo Neri» creeranno un’atmosfera nella quale gli spettatori saranno coinvolti direttamente. Gli artigiani (il falegname, i costruttori di mattoni, il decoratore, il fabbro ecc.) mostreranno come dal niente in maniera semplice e applicata possono nascere veri e propri tesori di «arte minore». La reggia di erode, la locanda, il forno e la zona del mercato compreso il venditore ambulante del pesce del lago di Tiberiade completeranno l’impianto della ricostruita Betlemme. I quadri viventi che caratterizzeranno i soggetti principali saranno interpretati da nuclei familiari al completo.Stefano Stagno Borgo San LorenzoSi rinnova anche quest’anno la realizzazione di due presepi al Centro giovanile e alla chiesa del SS. Crocifisso di Borgo San Lorenzo. Il primo è un presepe innovativo: costruito da circa 80 ragazzi dell’oratorio e dai loro educatori ci porta a visitare un Gesù bambino al centro dell’universo e della storia; i ragazzi infatti stanno svolgendo un percorso attraverso il tempo e lo spazio guidati da un personaggio misterioso «Orazio» che con la sua macchina speciale li trasporta ogni sabato per terre sconosciute, nei modi più strani, a fare gli incontri più interessanti; l’incontro più grande che essi sperimentano è con Oratio stesso cioè con la preghiera (in latino Oratio=preghiera) che diviene così lo strumento per scoprire, conoscere ed amare Dio. Il secondo presepio all’interno del Santuario del SS. Crocifisso è un fantastico presepio meccanico: realizzato da un nucleo di abili tecnici elettricisti, idraulici, carpentieri e muratori ricrea il tradizionale paesaggio della nascita del Salvatore arricchendolo di luci, personaggi in movimento, ruscelli, laghetti e cascate, stradine e sentieri: il tutto ripercorrendo con suoni diversi e giochi di luce le varie fasi della giornata. I due presepi saranno visitabili a partire dal 25 dicembre fino all’11 gennaio. Nei giorni feriali dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 e nei giorni festivi dalle 15 alle 19. Riparbella e San Martino a UlmianoA Riparbella (Pisa) decine di migliaia di persone visitano, da Natale a fine febbraio, il presepe artistico allestito nella sala di un ex cinema parrocchiale. Centoquaranta personaggi in movimento, artigiani e agricoltori, nelle loro botteghe, in campagna, nei boschi, negli antichi borghi; gli effetti luminosi di alba e giorno, tramonto, notte, stella cometa, fuochi, laghi, cascate e fontane. Un presepe costruito tutto a mano: rete, gesso, ferro e stoffa sono stati utilizzati per realizzare le case, legno e polvere di alabastro per i mattoncini, le percore e i tetti delle case. A San Martino a Ulmiano (Pisa), 53 anni fa l’artigiano Osvaldo Coli realizzò un presepe dal 1970 donato alla parrocchia. Ottanta personaggi in movimento danno vita al racconto della Natività: nei quadri del presepe vediamo i passi biblici dell’Annunciazione, il cammino di Maria e Giuseppe verso Betlemme, l’annuncio ai pastori e la Natività, l’adorazione dei magi e la strage degli innocenti. MassaTutto pronto per il presepe meccanico della Rocca situato nell’antica chiesa della Madonna del Carmine, lungo la strada che porta al Castello Malaspina di Massa. Il presepe (al suo 29° anno) si sviluppa su 70 metri quadrati con 8 ambientazioni, 50 meccanismi di movimento, 10 effetti speciali, stelle realizzate in fibre ottiche di lucentezza e composizione conformi alle costellazioni visibili in questo periodo nel nostro emisfero (grazie all’aiuto del Gruppo astrofili massesi). Apertura: da Natale all’Epifania 10-12,30 e 15-18,30.

Presepio, i consigli dell’esperto