Dossier
L’altra vacanza tra ostelli, rifugi e agriturismi
Sedici euro e cinquanta per i soci (pernottamento e prima colazione) nella magnifica villa quattrocentesca «Camerata» (florenceaighostel@virgilio.it) alle pendici della collina di Fiesole, adattata ad ostello camere a quattro, sei, otto posti letto, ristorante, bar, cinema .
Da 11 a 13 euro (pernottamento e prima colazione) all’ostello dell’Abetone (bucaneve@abetone.com), cifra che sale a 15 se si richiede una stanza per famiglia con bagno non in comune.
Gli alberghi della gioventù, anche in Toscana, si trovano al mare, in collina, in montagna, ma anche nei centri storici, come gli ostelli di Siena «Guidoriccio» (siena.aighostel@virgilio.it) o di Lucca (ostello.san.frediano@virgilio.it) adiacente alla chiesa di San Frediano. O nelle città di porto: a tre km da Livorno, c’è l’ostello per la gioventù «Villa Morazzana» (info@villamorazzana.it) una dimora nobiliare costruita alla fine del ‘700 in una straordinaria posizione panoramica che gode della vista mare.
Gli alberghi della gioventù si sposano bene con un turismo dallo spirito giovane, fatto di gente che ha voglia di vedere il mondo senza spendere troppo. Non godono di molti «sponsor», soprattutto non sono sostenuti dalle agenzie di viaggio.
E forse anche per questo risultano, ancora, poco conosciuti. Molti italiani, ad esempio, non hanno mai fatto l’esperienza degli ostelli: e in effetti, il 73% degli utenti anche lo scorso anno era di tipo straniero, proveniente per lo più dal nord Europa: turisti interessati a scoprire i luoghi più caratteristici e storici del nostro paese, con un’età media tra i 25 ed i 30 anni, anche se sono in costante aumento le famiglie, compresi i nonni.
Shopping convenienti in negozi convenzionati a Castiglion Fibocchi (Arezzo) e Firenze. Sconti particolari per il soggiorno sono invece riservati a gruppi che soggiornano all’ostello dell’Abetone (informazioni telefoniche allo 0573/60117) per più di una notte. O a quanti partecipano, dopo aver soggiornato a Firenze, alle visite guidate da Enjoy Florence.
«Girando per ostelli commenta Roberto Messina il visitatore scoprirà sempre nuove sorprese. Ma soprattutto troverà sempre qualcuno che farà di tutto per rendere piacevole e costruttivo il suo soggiorno».
Per gustarsi una vacanza del genere non c’è bisogno di raggiungere Dolomiti o Valle d’Aosta. Basta restare in Toscana, dove sono ugualmente numerose le proposte del genere, legate anche ai diversi percorsi trekking a cominciare dalla Grande escursione appenninica. Oltre ai rifugi per antonomasia gestiti dalle varie sezioni del Club Alpino Italiano, non mancano quelli che fanno capo ad altre associazioni, a privati o a Comunità montane e amministrazioni locali.
L’area in cui se ne contano di più è senza dubbio quella apuana, dove sono presenti da oltre 100 anni. Fu la Sezione Ligure di Genova ad inaugurare nel maggio del 1902 il Rifugio Aronte al Passo della Focolaccia, un semplice bivacco tuttora esistente. Novant’anni dopo, dall’altra parte della Tambura, la sezione di Massa avrebbe inaugurato il «Nello Conti», presso la storica Via Vandelli.
Risale invece a poco più di cinquant’anni fa il rifugio Pietrapana alla Foce di Mosceta, tra il Monte Corchia e la Pania della Croce, realizzato dalla sezione di Viareggio e successivamente ampliato e dedicato al suo indimenticabile presidente Giuseppe Del Freo. Aperto tutti i giorni nel periodo estivo (15 giugno-15 settembre) e nei fine settimana e altri festivi e prefestivi nel resto dell’anno come del resto molti rifugi del Cai dispone di 50 posti letto e si raggiunge solo a piedi (tel. 0584-778007). Gli approvvigionamenti arrivano per teleferica; la mezza pensione costa 29 euro per i non soci Cai e 24 per i soci. Stefano Frasca, che lo gestisce dal 1998 assieme a Francesca Ottanelli, parla di un progressivo aumento dell’affluenza, in parte legato anche al «decollo» turistico del sottostante Antro del Corchia. Ma l’escursione classica resta quella che porta i mattinieri (o per meglio dire nottambuli) scarpinatori ad ammirare l’alba dalla vetta della Pania, per poi magari ridicescendere, sull’altro versante, verso il rifugio Rossi del Cai di Lucca.
Un po’ più in basso, sul versante garfagnino, l’associazione massese «Il Sentiero» (tel. 0585-45440) ha realizzato presso l’antico alpeggio del Puntato il Rifugio La Quiete e la Baita Il Robbio, proposti con la formula della piena autogestione a 7 euro al giorno o come pensione completa a 27 euro, ma richiedendo anche in questo caso una compartecipazione attiva alla gestione e alla pulizia della cucina (con fuoco a legna!) e della casa. «Intendiamo così racconta Giovannella Locatelli, uno dei gestori coinvolgere maggiormente le persone nell’atmosfera del posto». Spartana, certo, ma a pieno contatto con la natura, e capace di attrarre anche tantissimi stranieri, peraltro presenti in numero notevole anche al Del Freo soprattutto tra giugno e luglio. Grazie ai contatti avviati dall’associazione, alla Quiete e al Robbio capitano danesi e perfino islandesi, ma sono numerose anche le famiglie e le scolaresche, cui vengono proposti programmi di educazione ambientale. E presto si potrà anche andare a cavallo.
Ma nonostante i flussi relativamente piccoli che muove, l’agriturismo produce importanti risultati. «Il primo spiega ancora la segretaria di Terranostra Toscana è quello di aver permesso agli imprenditori agricoli di continuare a vivere di agricoltura e allevamento. Inoltre ha contribuito a valorizzare la campagna, le sue tradizioni e i suoi prodotti. Per merito dell’agriturismo, ad esempio, la vendita diretta dei prodotti agricoli ha subito una bella accelerazione». Senza dimenticare un altro aspetto importante, la sostenibilità ambientale dell’agriturismo, che sottolinea ancora la Saviotti «ha permesso di richiamare in campagna i turisti senza bisogno di stravolgere il paesaggio, anzi valorizzandolo con il recupero di antichi casolari abbandonati e con la tutela di un ambiente che, senza gli agricoltori, rischiava di perdere il suo fascino e il suo potere di attrazione». La provincia con la maggiore concentrazione di posti letto agrituristici è Siena, seguita da Livorno e Firenze, dove l’agriturismo è nato ormai da anni, ma la percentuale è tutta in crescita anche nell’area costiera della Toscana centromeridionale.
Un ottimo aiuto in questo senso viene da «Itinerari», la guida-annuario dell’accoglienza cattolica in Italia pubblicata dall’Editoriale Italiana 2000 e dal Centro Italiano Turismo Sociale, la cui quarta edizione, attualmente in commercio, è aggiornata al 31 maggio 2002. Divise per regioni e province, vi sono elencate schematicamente le tante proposte presenti, con tante indicazioni utili anche se non sempre, purtroppo, sono riportati i prezzi, comunque solitamente piuttosto contenuti se non decisamente accessibili a tutte le tasche.
Attualmente, comunque, le case censite sono 221, ben 57 delle quali nella provincia di Firenze e 45 in quella di Arezzo. Seguono con 31 Siena, con 27 Lucca, con 25 Pisa e poi Pistoia con 11, Massa Carrara con 9, Livorno e Grosseto con 7 ciascuna e infine Prato con 2.
Informazioni: www.dimensioni.org