Dossier
Velo islamico, dalla Francia una legge inutile
La Francia è un paese profondamente laico, risponde Gilbert Knaub, professore universitario. La sua laicità intende essere una neutralità verso tutte le religioni. La famosa legge del 1905 separa le Chiese dallo Stato e assicura, nel suo primo articolo, la libertà di coscienza; un principio che è stato ripreso nella Costituzione del 1958 che rispetta tutte le credenze e assicura l’uguaglianza di tutti i cittadini.
Se la risposta alle due domande precedenti è negativa allora quella legge è simplicemente inutile; ma «le leggi inutili ce lo ricorda Montesquieu nel suo Esprit des Lois (L.XXIX, cap. 16) indeboliscono le leggi necessarie» e la moltiplicazione delle leggi inutili per riprendere la frase di Tacito, tanti secoli prima indica la decomposizione dello stato («corruptissima re publica plurimae leges», Annales, L.XXIX, cap.16).
La Turchia laica di Attaturk fu il primo paese ad impedire alle donne di portare il velo nelle istituzioni publiche.
L’Iran obbliga tutte le donne a portare il velo nei posti publici.
La Francia è il primo paese dell’Unione europea che ha adottato una legge che proibisce segni che manifestino apertamente una appartenenza religiosa nelle scuole publiche (Legge n° 2004-228 del 15/3/2004).
Secondo il ministero dell’educazione francese, al rientro a scuola dei 12 millioni di studenti il 2-3 settembre, 100-120 ragazze si sono presentate con il velo contro 1200 nell’anno precedente.
Secondo un sondaggio del dicembre 2003, il 69% dei francesi è favorevole a una legge che proibisce segni che manifestino appartenenza religiosa.
Rula Wores: «Per me è una scelta di libertà»