Dossier
La Chiesa italiana riparte da Verona
Si è tenuto a Verona, dal 16 al 20 ottobre 2006, il quarto convegno ecclesiale nazionale (dopo Roma 1976, Loreto 1985, Palermo 1995), dedicato al tema della speranza. Sono state giornate intense, introdotte dall’intervento del card. Dionigi Tettamanzi e concluse da quello del card. Camillo Ruini. Ma il clou si è avuto giovedì 19 ottobre con l’ampio discorso di Benedetto XVI ai convegnisti, la mattina, e con la Messa allo stadio Bentegodi nel pomeriggio. Toscanaoggi ha seguito “in diretta” tutto l’incontro, grazie anche al “diario” giornaliero curato dal nostro vice-direttore Andrea Fagioli.
Nessuna lettura trionfalistica delle cinque giornate veronesi, solo l’umile e fiera consapevolezza che questa Chiesa è viva ed è profondamente dentro la storia di un Paese. Questa Chiesa ha vissuto a Verona un momento di raccoglimento, ascolto e confronto per tornare a casa un po’ cambiata, con la voglia di andare avanti. Ora si tratta di tradurre nelle scelte di ogni giorno le parole ascoltate e dette.
Non cadranno nel vuoto grazie anche alla capacità di chi non solo fisicamente presente a Verona, vorrà tradurle in gesti visibili e invisibili. Con il linguaggio di una fede e di una ragione che continuamente si cercano e si confrontano. In questo allargare gli spazi della razionalità si gioca la partita decisiva per il futuro dell’uomo, della sua dignità, dei suoi diritti.
Verona rilancia il messaggio della Chiesa italiana di voler stare con amore nella storia e di impegnarsi, senza la pretesa di essere sempre capita, perché la speranza che il tempo non consuma diventi esperienza per ogni uomo e ogni donna. Con parole altre, fuori dal vocabolario delle apparenze, ma dentro il cuore di chi alla speranza ogni giorno cerca di dare un volto.
Da Verona viene, infine, la proposta di una comunicazione nuova dove anche il silenzio diventa compagnia e domanda.