Si parla tanto di «Islam moderato», ma quello che è successo in un centro del ferrarese (a Cento) la sera del 7 luglio è davvero inquietante: un gruppo di immigrati islamici scalmanati che festeggia saltando e ballando per la morte (!!) di un’ottantina di persone innocenti, che avevano l’unico torto di aver preso quella mattina la metropolitana o un autobus londinese. E come mai su un episodio così squallido e pericoloso è calato il silenzio dei mass media e dei politici nostrani e, da quanto mi risulta, solo TelePadania (che purtroppo non vedo nella mia città) ha trasmesso le immagini?Lettera firmataGrossetoAnch’io sono saltato sulla sedia quando ho letto («QN» della «Nazione» di sabato 9 luglio a pagina 15) la «testimonianza» di tale Erminio Gamberini su quanto avvenuto a Cento: «Era mezzanotte cito dal racconto fatto a «QN» e nel piazzale dell’autostazione una decina di extracomunitari si abbracciavano e ballavano. Mi sono fermato per capire cosa stava succedendo: mi hanno detto, con il sorriso, di starmene buono, che tra poco comanderanno loro, e che la loro era una danza in onore dei kamikaze». Se un racconto del genere fosse veritiero, i responsabili di quella macabra festa andrebbero prontamente individuati e perseguiti. Fortunatamente, però, e a dispetto del can can inscenato su questo episodio dalla Lega e dai suo organi di stampa («La Padania» e «TelePadania»), la testimonianza del signor Gamberini, capo dei «Guardian Angels», che gira con un basco e un manganello, per difenderci dagli immigrati, non ha trovato riscontri. Hanno indagato i Carabinieri di Cento e niente. Ci ha provato il quotidiano locale concorrente e anche lui non è riuscito a trovare chi confermasse l’episodio. Lo stesso Comune, che è retto da una giunta civica, ha smentito tutto. E pure il parroco, come racconta Gian Antonio Stella dalle pagine del «Corriere della Sera», liquida la vicenda come «un fatto che non ha fondamento». E le immagini che «TelePadania» mostra e per le quali si indigna il popolo leghista? Ovviamente le telecamere non erano lì quella sera. Sono immagini di repertorio, girate da un’altra parte dopo l’11 settembre…Claudio Turrini