Lettere in redazione

La legittima difesa e gli «amici» di Caino

La recente legge sulla legittima difesa è stata approvata anche in seguito all’episodio del benzinaio che uccise un rapinatore il quale aveva puntato il coltello alla gola del figlio del benzinaio: per questo il benzinaio aveva subito sei anni di processi per essere poi assolto con formula piena, ma rovinato economicamente e distrutto nell’anima e nel corpo (con buona pace di certi magistrati sempre dalla parte di Caino…). La nuova legge segue quella francese e quella polacca nelle cui nazioni non si sono verificate le conseguenze catastrofiche ipotizzate dall’articolo di Toscanaoggi del 5 febbraio. Gli argomenti contrari alla legge, citati nell’articolo, sono quelli dei post-comunisti e dei loro amici i quali comunque preferiscono (a parte gli argomenti pretestuosi) gli aggressori (sempre «proletari») agli aggrediti (sempre «ricchi borghesi»).Neri CapponiFirenze I vescovi italiani – che per l’avvocato Neri Capponi sono evidentemente anch’essi «postcomunisti» e «sempre dalla parte di Caino» – hanno auspicato «che la normativa sull’uso delle armi per la legittima difesa non oscuri o relativizzi il valore della vita umana e non indebolisca l’impegno delle istituzioni per la difesa e la tutela dei cittadini» (Comunicato finale Consiglio permanente 23-26 gennaio 2006). E queste sono appunto anche le nostre preoccupazioni, per una norma che suona come un «via libera» alla giustizia fai-da-te e che mette sullo stesso piano – si potrebbe dire – la vita umana di Caino con la pecora che tentava di rubare. Ne è una evidente riprova quanto successo domenica scorsa a Battipaglia, dove un tabaccaio è sceso in strada con un fucile e ha sparato a tre giovani che gli stavano rubando delle piante, uccidendone uno. Ai Carabinieri che, giustamente lo hanno arrestato, ha detto di aver agito «in base alla nuova normativa sulla legittima difesa». Il che poi non è neanche vero, perché la nuova legge non arriva a tanto, ma chi l’ha voluta e chi la difende, lo vuol far credere.Claudio Turrini

Legittima difesa, una legge pericolosa

Il Comunicato del Consiglio permanente Cei 23-26 febbraio 2006