Caro Direttore,ho vissuto in Spagna per un certo periodo e ho notato che molti Spagnoli hanno un concetto sbagliato della libertà e della modernità; probabilmente c’è in atto una reazione al passato regime franchista, piuttosto repressivo, che Zapatero ha saputo abilmente interpetrare. Inoltre in Spagna c’è sempre stata una forte corrente anticlericale che rifiuta per principio tutto quei valori che la Chiesa difende e promuove.Il Papa ha fatto bene a ricordare che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna è un valore naturale e pre-cristiano che non riguarda solo i cristiani. Ed è la stessa ragione a dirci che l’adozione di bambini da parte di coppie gay è ingiusta perché vengono privati delle figure del padre e della madre. E che la concessione del divorzio breve (in tre mesi) priva alla coppia il necessario periodo di riflessione che spesso ricongiunge tante coppie.Apprezzo molto la Chiesa per il coraggio e la determinazione nella difesa di questi valori che dovrebbero essere patrimonio di tutti.Lucio Goranindirizzo emailIl Papa a Valencia si è fatto davvero, come è stato autorevolmente scritto, «custode della vita» e «con mite fermezza» ha ricordato ancora una volta che, alla luce del Vangelo, la famiglia è solo quella «fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna». La Chiesa custodisce e promuove questa verità, senza cedimenti alle mode correnti e senza timore di andare contro corrente. Ma Benedetto XVI ha fatto qualcosa di più. Con quel ragionare pacato e stringente, che caratterizza il suo Magistero, ha evidenziato che la Chiesa, difendendo la famiglia, salvaguardia un valore che è autenticamente umano.È infatti difficile non concordare con l’affermazione che «i focolari domestici in pace e in armonia assicurano un bene evidente all’uomo» e diventano concretamente «centro nevralgico della società». È un invito ai governanti e ai legislatori perché nella loro azione tengano presente questo e intraprendano davvero politiche di sostegno alle famiglie. Sostegno che non è solo di carattere economico-sociale, ma è anche culturale e soprattutto valoriale. Con questo non si intende certo negare che oggi, rispetto ad un passato anche recente, sono presenti nella società altre forme di convivenza e di queste bisognerà salvaguardare i diritti (con i corrispondenti doveri) delle singole persone. Ma ogni forma di equiparazione finirebbe per indebolire la famiglia fondata sul matrimonio, che è «l’ambito privilegiato dove l’uomo può nascere con dignità, crescere e svilupparsi in modo integrale».Nel saluto rivolto alle famiglie italiane, presenti a questo Incontro mondiale, il Papa ha ricordato che «gli italiani» in ogni parte del mondo sono stati sempre stimati per il loro forte legame alla famiglia e ai suoi valori. Questo patrimonio spirituale, morale e sociale va però costantemente rinnovato, vivificato e difeso, anche sul piano legislativo, ma evidenziando con intelligenza che non è una riserva cattolica, ma un possibile terreno di incontro, in nome del bene dell’uomo e della società.