Lettere in redazione

Anziani, la vita è sempre davanti

Caro Direttore,ci sono in giro molte iniziative encomiabili in favore degli anziani che indubbiamente in futuro daranno i loro frutti preziosi nel solco dell’espressione francese la vie montante (la vita che avanza), associazione transalpina oggi molto popolare e diffusa.

A Livorno ho parlato con persone entusiaste, talvolta completamente trasformate perché, mi dicevano, gli orizzonti del sapere non hanno limite.

Da parte mia darei un maggiore sviluppo alle attività manuali artistiche, quelle dell’artigianato, sportive ed attuazione di gite quale evasione piacevoli alla ricerca di nuove bellezze naturali ed artistiche. Sono infatti convinto che tanti drammi della solitudine si potrebbero evitare se molta gente evitasse di chiudersi in se stessa barricandosi dietro il proprio io come in una fortezza di inutili rimpianti. Frequentare iniziative della «terza età» significa approfittare di un’occasione meravigliosa per arricchire noi stessi.Giacomo LongiArdenza (Li) L’estate porta spesso agli anziani un più di solitudine che, in alcuni casi, determina la drammatica sensazione di essere ormai inutili. Ben vengano dunque le tante iniziative estive, a cui lei, caro prof. Longi, accenna, che certamente possono rompere la monotonia di un giorno, ma che da sole non risolvono, se manca una riflessione seria che rilanci il ruolo della terza età nel vissuto quotidiano e nella società.Il tema è stato affrontato, molto opportunamente, nel recente incontro mondiale delle Famiglie a Valencia, anche in virtù dei tassi crescenti degli «ultra 65» registrati in tutto il mondo (solo nella nostra regione sono oltre 800 mila, il 23% della popolazione, con una stima per il 2020 di 930 mila unità). A Valencia, in una sessione a loro riservata, si è sottolineato che gli anziani non sono un problema, ma «un patrimonio inesauribile di esperienza, di vicinanza, di disponibilità, di conoscenze». E non è neppure vero, come sostiene «una sottocultura del consumismo», che non sono produttivi: al contrario molto spesso sono insostituibili in famiglia – pensiamo solo al ruolo dei nonni – e nella società, nelle opere del volontariato e dell’impegno civile.Sempre più spesso inoltre «gli anziani sono importanti nella trasmissione della fede – e potremmo aggiungere, dei valori in genere – perché essi hanno forte identità culturale, memoria vissuta, senso della comunità. Tutti elementi preziosi per aiutare a costruire il senso religioso».È la consapevolezza di tutto questo che aiuta a superare lo scoraggiamento e soprattutto non chiude «nella fortezza dei rimpianti», perché la vita è sempre davanti a noi e ad ogni età chiede qualcosa che è diverso, ma non meno importante, da quel che era chiesto in precedenza.Questo è vero anche quando la terza età deve essere indicata… con numeri più alti e porta con sé il carico inevitabile di malattie, infermità, dipendenza dagli altri. Anche questo tempo, che si vela necessariamente di nascondimento, ha valore alla luce del Vangelo, se si connota, il più possibile, di serena accettazione, preghiera costante, fiduciosa attesa dell’incontro con Dio. Tutto questo però esige e presuppone una preparazione e un impegno che forse inizia fin dalla giovinezza.

Valencia, Antonelli: Famiglia priorità pastorale