Lettere in redazione
L’Islam che ha voluto fraintendere il Papa
Questa settimana pubblichiamo alcune lettere tutte sullo stesso argomento: le reazioni del mondo islamico alle parole di Benedetto XVI all’Università di Ratisbona, durante il suo recente viaggio in Germania. Per una risposta complessiva, rimandiamo all’editoriale del Direttore Alberto Migone.
Le parole del Papa vengono sempre divulgate, tradotte anche in arabo, affinché tutti le possano comprendere, questo accade in democrazia. Perché non si pretende che anche le parole degli imam che riecheggiano nelle moschee, anche in Italia, vengano puntualmente ed integralmente rese note a tutti?
A questo punto il Papa cita Manuele II Paleologo, secondo il quale Maometto ha predicato di diffondere la fede con la spada, ma questo è contrario alla natura divina e a quella umana, che è razionale. Questo tipo di procedimento logico, commenta Benedetto XVI, è naturale per la tradizione greca e cristiana, arduo per quella islamica, che vede Dio sganciato dal Logos. È veramente un crocevia che ci interpella da vicino.
A queste parole vorrei rispondere con quelle del Papa: «l’Occidente non ama più se stesso; della sua Storia oramai vede soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro».
Allora lasciamo perdere la «benedizione» che l’avvento dell’islam in Occidente porterebbe alle altre religioni abramitiche, i musulmani dovrebbero fare un bell’esame di coscienza sui loro comportamenti collettivi: la violazione sistematica dei diritti dell’uomo, il terrorismo, le pratiche oppressive contro le donne, la mancanza di democrazia, il formalismo religioso e sociale che schiaccia la persona.
Il Papa e l’Islam: reazioni che lasceranno ferite
Visita in Germania (9-14 settembre 2006): tutti i discorsi di Benedetto XVI