Lettere in redazione

L’Islam che ha voluto fraintendere il Papa

Questa settimana pubblichiamo alcune lettere tutte sullo stesso argomento: le reazioni del mondo islamico alle parole di Benedetto XVI all’Università di Ratisbona, durante il suo recente viaggio in Germania. Per una risposta complessiva, rimandiamo all’editoriale del Direttore Alberto Migone.

Caro Direttore,ho apprezzato quando detto dal consigliere della Lega musulmana mondiale Mario Scialoia a proposito delle polemiche sul discorso del Papa: «Se un leader islamico citasse le parole pronunciate da Gesù nel Vangelo secondo Matteo: “Io non sono venuto per portare la pace ma la spada” nel mondo cristiano non succederebbe nulla. Gesù quelle parole le ha effettivamente pronunciate cacciando i mercanti dal tempio, ma vanno e verrebbero interpretate alla luce di tutto il messaggio evangelico, che è un messaggio di amore e non di odio». Purtroppo molti musulmani non ragionano così e traducono alla lettera ogni citazione del Corano.Nel corso della storia, tutte le religioni hanno attraversato fasi difficili, ma la colpa è degli uomini e non della dottrina. La Chiesa cattolica ha chiesto scusa per i suoi errori del passato. Cosa hanno fatto le altre?Walter Estranindirizzo email Caro Direttore,le reazioni isteriche del mondo islamico, anche di quello «moderato», alle parole del Papa, non fanno che dimostrare concretamente ciò che il Papa ha detto e cioè che non vi può essere fede senza ragione. Si possono considerare ragionevoli le reazioni del mondo islamico di questi giorni? Mi pare anche, a questo punto, che l’Occidente dovrebbe mettersi l’animo in pace riguardo alla possibilità di dialogo con chi questo dialogo non vuole averlo. Forse sarà possibile in un futuro se nel mondo islamico vi sarà democrazia e non più teocrazia.

Le parole del Papa vengono sempre divulgate, tradotte anche in arabo, affinché tutti le possano comprendere, questo accade in democrazia. Perché non si pretende che anche le parole degli imam che riecheggiano nelle moschee, anche in Italia, vengano puntualmente ed integralmente rese note a tutti?

I nostri fratelli musulmani non possono solo «criticare» l’Occidente dimenticando cosa fa l’Occidente per loro. Dimenticando cosa fanno le associazioni di volontariato, anche cattoliche, per quell’umanità alla deriva che sbarca sulle nostre coste, non possono dimenticare la nostra accoglienza nei loro confronti. Noi occidentali siamo sempre pronti a predicare la pace, è giusto continuare a farlo con chi ci promette guerra?Viviana VentisetteCampi Bisenzio (Fi) Caro Direttore,gran polverone sulle parole del Papa a Regensburg: ognuno ci sguazza cercando di trarne i propri vantaggi. Il Papa ha voluto semplicemente mostrare che nella concezione cristiana esiste un legame inscindibile tra ragione e fede, mostrando anche, con alcuni esempi, dove può condurre una separazione tra ragione e fede: tra l’altro ad una giustificazione religiosa della violenza. Egli ricorda come nel Corano ci siano al proposito norme contrastanti: alcune escludono la violenza, altri la predicano, aggiungendo che, secondo alcuni studiosi, le prime risalgono al primo periodo della predicazione del Profeta, quando egli era in posizione sfavorevole.

A questo punto il Papa cita Manuele II Paleologo, secondo il quale Maometto ha predicato di diffondere la fede con la spada, ma questo è contrario alla natura divina e a quella umana, che è razionale. Questo tipo di procedimento logico, commenta Benedetto XVI, è naturale per la tradizione greca e cristiana, arduo per quella islamica, che vede Dio sganciato dal Logos. È veramente un crocevia che ci interpella da vicino.

A mio avviso è impensabile che il Papa non abbia avvertito la «pericolosità» dell’intervento. Penso che egli abbia voluto stimolare la discussione su questo punto, anche all’interno dello stesso mondo musulmano, dove mi pare che ci siano diverse ambiguità e reticenze su questo. Dovremmo smettere di considerare gli islamici come dei bambini incapaci di capire: che discutano, riflettano, si preoccupino di far chiaro al mondo che sono contro la violenza religiosa. Oppure ne abbiamo paura, e preferiamo non urtare la loro suscettibilità per paura delle conseguenze? Questo è opportunismo. E poi si mette in croce Pio XII per la sua condotta prudente con Hitler.Che l’Islam si sia diffuso con l’aiuto della spada mi pare storia. Che sia teologicamente irrazionalista mi pare ineccepibile. Che occorra che si chiarisca le idee, pure. Si grida allo scandalo come se il Papa avesse chiamato alle crociate, che è il contrario di quanto egli ha detto. La verità storica e teologica verrà – come spesso succede – strumentalizzata per fini politici. È meglio tacere? Certo, si è meglio accetti, specie da chi non tollera alcun confronto su basi razionali e paritarie.Marco Pratesiindirizzo email Caro Direttore,ho letto il discorso che il Papa ha tenuto a Ratisbona e lo ritengo molto profondo e non affatto offensivo nei riguardi dei musulmani. Sicuramente è stata estrapolata ad arte una citazione per creare odio contro l’Occidente. Dobbiamo stare attenti a non cadere in questa trappola. Credo che i musulmani moderati dovrebbero prendere le distanze dai fondamentalisti che hanno ribadito la guerra santa contro gli infedeli (che saremmo noi), l’uccisione del Papa e la conquista di Roma. Se così non sarà, sarà difficile che l’Occidente dimentichi i suoi pregiudizi nei confronti dell’Islam. Molti leader musulmani insultano cristiani ed ebrei. Perché non chiediamo lo stesso rispetto che loro esigono dal Papa?Goran Innocentiindirizzo email Caro Direttore,quale tristezza e che preoccupazione vedere gli stati occidentali quasi ignorare l’attacco frontale portato con risentimento ed odio profondo verso Benedetto XVI e tutto il mondo occidentale individuato come origine di ogni male e quindi da distruggere. Che stupidità e quale vergogna vedere riempire i giornali del caso Telecom e sentire parlare i nostri politici di telefonini e di come farci soldi, quando cose ben più gravi passano sopra le nostre teste. Teste chine a guardare solo le paccottaglie di casa.Tutto l’Occidente chiamato in causa da (purtroppo molti) farneticanti personaggi ha di fatto rifiutato di difendere la propria identità, dignità e civiltà. Al contrario sarebbe il momento di chiedere con vigore la reciprocità di trattamento nelle due sfere d’influenza del mondo musulmano e di quello cristiano. Non dovremmo tollerare offese, minacce e omicidi come avvengono da troppo tempo da parte di gruppi e da parte di stati musulmani. Federico BudiniFirenze Caro Direttore,ad un’inesistente accusa, attribuita a Benedetto XVI, di praticare la violenza, i musulmani, anziché dimostrare il contrario, hanno cominciato a manifestare violenza e odio attaccando le chiese cattoliche. La cosa vergognosa è che nessun Paese europeo, neppure il «cattolico» Prodi, ha preso le difese del Santo Padre. Tra l’altro Prodi, arrivato in Cina, ha taciuto sull’arresto di un Vescovo cattolico da parte delle autorità cinesi, effettuato proprio in quei giorni. E noi continuiamo a costruire moschee in Italia senza chiedere in cambio la costruzione di chiese nei territori islamici.Gaetano Lastillaindirizzo email Caro Direttore,la prefazione di Franco Cardini all’edizione del Corano con revisione e controllo dottrinale dell’Ucoii si conclude così: «… la nuova primavera coranica alla quale stiamo assistendo in questi anni, è una benedizione per il mondo: anche e soprattutto per le altre due religioni abramitiche. La Modernità occidentale ha provocato un dilagare dell’agnosticismo e dell’ateismo… i credenti nel Dio di Abramo di tutto il mondo non possono che salutare nel rinascimento musulmano, al di là dei fenomeni politici che lo accompagnano ma che restano solo equivocamente collegati ad esso, una riscossa della fede che solo alcuni lustri or sono era impensabile».

A queste parole vorrei rispondere con quelle del Papa: «l’Occidente non ama più se stesso; della sua Storia oramai vede soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro».

Allora lasciamo perdere la «benedizione» che l’avvento dell’islam in Occidente porterebbe alle altre religioni abramitiche, i musulmani dovrebbero fare un bell’esame di coscienza sui loro comportamenti collettivi: la violazione sistematica dei diritti dell’uomo, il terrorismo, le pratiche oppressive contro le donne, la mancanza di democrazia, il formalismo religioso e sociale che schiaccia la persona.

Il Papa non deve chiedere scusa a nessuno, sono coloro che si sentono «offesi» che devono chiedere scusa per quanto stanno facendo nei loro paesi e nel mondo e per l’odio che infondono verso l’Occidente approfittando di ogni occasione.Enrico MungaiVaiano (Po)

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