Lettere in redazione

Provvedimenti liberticidi nella Finanziaria

L’approvazione del ddl 262 del 3 ottobre ultimo scorso, e specificatamente l’articolo 32 del capo IX, già entrato in vigore, può determinare effetti devastanti sulla stampa telematica in genere. È diventato infatti obbligatorio il pagamento di un compenso all’editore per la totale o parziale riproduzione di articoli da riviste, giornali, o siti web, perfino per compilare una rassegna stampa. Non sappiamo chi, in particolare, dobbiamo ringraziare. Probabilmente le lobbies degli editori (RCS, Mondadori-Fininvest, Caracciolo-L’Espresso). Certo è che per noi tutti si apre un ben tristo futuro, sempre che tale normativa non venga rivista al momento che il decreto legge verrà trasformato in legge (ossia entro 60 giorni dal 3 ottobre).Lettera firmataLivorno La norma inserita all’articolo 32 del ddl 262 – il «collegato fiscale» alla Finanziaria 2007 – è stata in effetti un inatteso colpo basso contro la libertà di stampa e la diffusione delle idee, specie attraverso internet, vietando il cosiddetto «copyleft», cioè la possibilità di riprodurre o citare liberamente altri articoli. Le legge 633 del 1941, che regola il diritto d’autore, prevede infatti che «gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso (…) possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell’autore, se riportato». Se fosse passata la nuova norma tutto ciò non sarebbe stato più possibile, a meno di non pagare «un compenso agli editori». Per fortuna, la ferma reazione di tante associazioni, onlus e siti internet (come il nostro www.toscanaoggi.it) sembra aver scongiurato il pericolo (tecnicamente il testo è ancora in vigore, ma è destinato a decadere). In sede di conversione in legge del decreto, infatti, la nuova norma sembra sparita. Speriamo… che non ricompaia da qualche altra parte!Claudio Turrini

Prodi mette il bavaglio a internet