Caro Direttore,l’on. Bindi, per togliere ogni discriminazione nei confronti delle donne, ha proposto la trasmissione del doppio cognome ai figli. Mi domando però in base a cosa sarà deciso quale cognome usare per primo e se non sarà un problema per i figli la scelta del cognome del padre o della madre.Se la proposta di legge passerà credo che per le coppie ci sarà un motivo di contrasto in più, per non parlare del dilemma dei figli. Meglio sarebbe seguire ancora una consuetudine secolare salvo eccezioni.Simone Hegatindirizzo emailIl Parlamento si accinge a discutere un disegno di legge, presentato dal Governo, di modifica degli articoli del Codice Civile, relativo tra l’altro al cognome dei figli.Il Governo proponeva di introdurre per legge che i figli assumessero d’ora in poi il doppio cognome: quello del padre e quello della madre, sul modello di quanto avviene in Spagna e nei Paesi dell’America Latina di cultura spagnola. La Commissione di Palazzo Madama ha invece approvato un emendamento del relatore di maggioranza che dà la possibilità ai genitori di scegliere quale cognome trasmettere ai figli: se quello del padre o quello della madre…. o quello di tutti e due «nell’ordine da questi concordato». Come si vede una decisione che lascia ampia libertà di scelta e potrà suscitare discussioni e forse anche conflitti tra i coniugi.Per parte nostra ci sembra appropriato il commento di Giovanni Giacobbe presidente del Forum delle Associazioni familiari: «questo argomento sembra appassionare molti, ma non certamente coloro che hanno a cuore i veri problemi della famiglia».Comunque l’iter del decreto legge si presenta lungo e accidentato: dovrà essere discusso dall’aula del Senato, dove si preannunzia battaglia dai partiti di centro destra, e se approvato, passare alla Camera per la definitiva conversione in legge.La Commissione giustizia del Senato ha invece approvato una proposta del Governo che supera ogni discriminazione all’interno della famiglia sia tra uomo e donna che tra i figli nati dentro e fuori del matrimonio. Sarà quindi abolita la distinzione tra «figli legittimi» e «figli illegittimi o naturali». Se il testo verrà definitivamente approvato i figli potranno dividersi solo tra «nati nel matrimonio» e «nati fuori del matrimonio». Questa sembra anche a noi una norma di «grande civiltà» perché assicura uguale dignità a ogni bambino che nasce.