Lettere in redazione
Non si protesta durante la Messa
Dai resoconti della stampa ho seguito le vicende della parrocchia di Pontedera, dove non ha avuto buon esito l’esperienza della contitolarità di due parroci nella parrocchia del duomo. Non sono in grado, non ho competenza né diritto alcuno di entrare nel merito della delicata questione. Mi soffermo soltanto su alcuni aspetti di metodo e, potremmo dire, di stile ecclesiale.
In primo luogo osservo che sia lecito ai fedeli e, in genere ai cittadini, esprimere un giudizio sull’operato del parroco, soprattutto se esso tocca la sfera sociale. Ma le osservazioni, i consigli e le critiche debbono fermarsi sulla soglia segnata dai rapporti intraecclesiali e, diremmo così, di disciplina ecclesiastica, che regola la relazione tra il vescovo e i suoi sacerdoti. Soprattutto i politici, che spesso si lamentano dell’ingerenza della Chiesa in campi non di sua competenza, devono evitare a loro volta un’ingerenza nella dinamica dei rapporti intercorrenti tra il vescovo e il clero. Un sano separatismo è oltremodo opportuno.