Lettere in redazione
Sui «Dico» un sondaggio a rischio
Leggo sul quotidiano «La Stampa» i risultati del sondaggio sui «Dico» di Toscanaoggi on line. Si evidenzia, con un certa sorpresa, che i favorevoli sono quasi lo stesso numero dei contrari. Vi informo che nei giorni scorsi in un forum palesamente favorevole ai Dico si invitavano i partecipanti a votare il vostro sondaggio. Mi domando se sondaggi del genere sono utili dal momento che vengono strumentalizzati e utilizzati da chi non è abituale lettore del settimanale.
Una delle finalità del nostro sito (che proprio in questi giorni è stato completamente ridisegnato e potenziato) è quella di dar spazio alle opinioni dei nostri lettori, favorendo un’interazione che purtroppo il settimanale cartaceo non permette. Sul sito abbiamo infatti attivato diversi «forum» tematici, un apposito «spazio lettori» (dove è possibile segnalare eventi o raccontare fatti) e numerosi sondaggi su temi di attualità. Inoltre, diamo anche la possibilità ai lettori di commentare i singoli articoli. L’unico requisito che chiediamo, è un linguaggio corretto e rispettoso verso tutti. Sappiamo bene che non c’è una completa identità tra i lettori abituali del settimanale cartaceo e i frequentatori del sito internet, ma in fondo questo è anche un modo per arrivare ad un pubblico diverso e più vasto.
Nel caso del sondaggio sui «Dico», ad oggi hanno votato oltre 4 mila persone e il 41% si è dichiarato contrario al disegno di legge. A questi vanno aggiunti quanti (il 18,5%) dicono sì a una qualche forma di riconoscimento delle coppie di fatto, ma «non a quelle omosessuali». Il 36,5% si dice invece a favore e solo il 3% circa ritiene il disegno di legge addirittura insufficiente. Non mi sembra che siano dati «sorprendenti», anzi, li ritengo in linea con sondaggi ben più scientifici e dimostrano che il «no» ai «Dico» non è solo dei cattolici praticanti, ma di larga parte degli italiani. Quasi il 50% dei partecipanti al nostro sondaggio è infatti contrario all’impostazione del provvedimento così come è stato predisposto dal governo Prodi. Quanto alle possibili mobilitazioni per alterare il risultato, abbiamo preso tutte le misure perché in ogni sondaggio ciascuno voti una sola volta, ma non le possiamo certo impedire. Sta anche ai cattolici mobilitarsi per far sentire la loro voce.