Lettere in redazione
Risparmiare tasse per investire sulla scuola
Pur potendo vantare una progettualità di prim’ordine, anche nel 2006 la Scuola italiana ha registrato preoccupanti segni di regressione rispetto a quella degli altri paesi dell’Ue e dell’Ocse. Ciò è da ascrivere soprattutto alla perdurante scarsità dei mezzi finanziari indispensabili per sostenere l’innovazione tecnologica della didattica; essendo essa necessaria per garantire la qualità e l’ampliamento della sua offerta formativa.
Quest’anno, la situazione avrebbe potuto cambiare radicalmente, per l’effetto delle disposizioni contenute nella legge 2 aprile 2007, n. 40. Paradossalmente, dei 54 milioni di euro previsti da detta legge quali risorse finanziarie impegnate nel bilancio dello Stato affinché le aziende abbiano la possibilità di sostenere con dei versamenti effettuati in modo diretto «lo sviluppo tecnologico e l’ampliamento dell’offerta formativa» degli istituti di ogni ordine e grado (statali e paritari senza scopo di lucro) appartenenti al sistema nazionale di istruzione solamente poche migliaia di euro sono di fatto affluite nelle casse delle scuole.
Data la manifesta carenza di informazione da parte dei cittadini, auspico che Toscanaoggi voglia entrare nel novero dei media che sostengono l’iniziativa «Risparmiare sulle Tasse e investire nella Scuola» avviata da Didasca in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. In concreto, con questa iniziativa le aziende vengono sollecitate a versare direttamente alle Scuole pubbliche che operano nel territorio dove esse risiedono, anziché al Fisco che sta a Roma, il 2% del loro reddito imponibile. Se il versamento effettuato alla Scuola tramite banca o posta reca la causale «Erogazione liberale effettuata ai sensi del TUIR, art.100 , comma 2, lettera o-bis)», il suo importo potrà essere detratto dal totale delle imposte liquidate in sede di dichiarazione dei redditi, entro il limite massimo di 70 mila euro.
Nel sito www.DIDASCA.org sono reperibili tutte le informazioni necessarie affinché voi possiate valutare l’opportunità di sostenere questa campagna di vera e propria «obbedienza fiscale», che secondo noi dovrebbe riscuotere il generale consenso dei cittadini che hanno a cuore la sorte dei nostri giovani.
La vostra mi sembra un’ottima iniziativa che potrebbe innescare anche un circuito virtuoso. I (pochi) finanziamenti che arrivano dal Ministero finiscono «a pioggia» verso tutti le scuole. Ma un’azienda che si avvalga della norma sulle erogazioni liberali può «premiare» quelle scuole del suo territorio che dimostrano maggiore serietà organizzativa e capacità di innovazione.
Claudio Turrini