Lettere in redazione
Classi-ponte e vignette catto-comuniste
Lo scorso 26 ottobre leggendo Toscanaoggi, ho trovato due vignette che mi hanno lasciato molto delusa. Mi sono confrontata con altre persone e anche loro sono rimaste molto dispiaciute e deluse di queste prese di posizione. Sto parlando specialmente della vignetta nella quale si mette in ridicolo la proposta di effettuare classi separate per extracomunitari, al fine di garantire loro un aiuto valido per raggiungere un livello di educazione e di cultura al pari di quello dei bambini italiani. I bambini extracomunitari stanno diventando numerosi e spesso hanno problemi per apprendere la lingua e la scrittura, molti cinesi approdano alle elementari senza essere in grado di parlare né capire italiano (ne ho esempi, non parlo per sentito dire) a fianco di bambini italiani che in moltissimi casi sanno già scrivere e leggere le prime paroline.
Qualcuno dice che occorre trattarli come gli altri e metterli in classi normali per non farli sentire diversi. Qualcun altro dice che in questo modo non si aiutano, che è come buttare nell’acqua alta il bambino e aspettare che impari a nuotare da solo. E allora propongono di creare classi «ponte» nelle quali affrontare problemi che nelle normali classi non si affrontano per colmare questo divario che è evidente. Comunque sia, da una parte o dall’altra degli schieramenti politici, con idee più o meno strampalate, ma il concetto è quello di fare il bene del bambino, di aiutarlo. E vedere una vignetta che deride la proposta delle classi separate dicendo che è una forma di apartheid è veramente indegna di un giornale intelligente e cattolico. Se mai è una vignetta da giornalino di partito di bassa qualità, che propone la sua visione politica per gente che non ritengono di doversi sforzare tanto a pensare ai reali problemi e alle possibili soluzioni.
Sinceramente da tempo il vostro giornale mi sta deludendo perché a fianco di buoni articoli degni di un giornale cattolico, trovo prese di posizione politiche e commenti catto-comunisti dei quali vorrei fare a meno. Mi dispiace dirvelo ma state perdendo lettori e lettrici, lo so che siamo poche e non vi interessiamo ma spero riflettiate sul fatto che il vostro è un giornale cattolico e tale dovrebbe restare.
Un gruppo di lettrici abbonate (non per molto ancora)
Rispondo sempre con un certo disagio a lettere come questa, di fatto anonima e minacciosa: «se non farete come pare a me, non rinnoverò l’abbonamento». Non mi sembra uno stile di Chiesa né un modo di rapportarsi tra cristiani. Ma veniamo alla vignetta incriminata nella quale si stigmatizzava il proposito di dare vita nella scuola elementare a classi separate per bambini italiani e per bambini stranieri. So bene che ci sono problemi di lingua anche gravi e per questo bisognerà provvedere a corsi di sostegno, ma credo che l’integrazione anche linguistica in una società che sta sempre più diventando multietnica, comincia proprio dalla scuola. Questo della conoscenza dell’italiano vale, a mio parere, per le scuole elementari. Per le superiori la conoscenza deve essere piena. Comunque è un’opinione che non deve scandalizzare e sulla quale è lecito non essere d’accordo. Poi però il vostro discorso si amplia e in modo generico e non documentato si parla di «prese di posizioni politiche e commenti catto-comunisti». Ma in quali prese di posizione e commenti manifesteremmo la nostra simpatia…. per Rifondazione comunista e i Comunisti italiani di Diliberto, perché il Partito democratico non può definirsi certo «partito comunista» anche se vi sono confluiti una parte degli eredi del Pci. Del resto comunisti come Bondi e Ferrara sono confluiti nel Pdl.
Si tratta di un fondo, un primo piano, un commento, un articolo, un’opinione? Questo bisognava specificare perché quest’accusa generica di catto-comunista mi secca e mi offende perché non corrisponde al vero. E perché non firmarsi con tanto d’indirizzo? Questo avrebbe potuto offrire la possibilità di un chiarimento telefonico, magari con il pezzo davanti.
Detto questo, spero però e desidero che restiate con noi anche per il 2009. Il Settimanale, sempre migliorabile, può aiutarci a capire la complessità dei problemi di oggi.