Lettere in redazione
Montenero, bestemmie contro il pellegrinaggio
Sono rimasto molto amareggiato dalla vile e schifosa aggressione avvenuta il13 giugno scorso da parte di un gruppo di squadristi antireligiosi contro i fedeli che recitando il rosario salivano verso il sacro colle di Montenero (non quello di Bisaccia, quello di Livorno). Diciassette di loro sono stati identificati e denunciati, ma ci sarà certamente qualcuno che li coprirà con l’alone di martirio. Le sinistre ufficiali racconteranno la solita favoletta che quelli sono «autonomi». Non è possibile, se fossero veramente autonomi non andrebbero avanti di un metro né di un’ora. Se invece si permettono di fare quello che fanno vuol dire che sono ben appoggiati da poteri veramente forti.
A questo punto chiedo: che differenza passa fra i nazisti che perseguitavano gli ebrei e questi qui che oggi agiscono contro i cristiani-cattolici? Secondo me nessuna.
L’episodio è stato squallido, su questo non ci sono dubbi, ma credo che non vada ingigantito e se ha suscitato un po’ di clamore è stato soprattutto per la presenza di una troupe televisiva che ha ripreso la scena. Riassumo brevemente per i nostri lettori il fatto. Lo scorso 13 giugno, il Coordinamento toscano «Benedetto XVI», che mette insieme alcuni gruppi di fedeli toscani legati all’antica tradizione liturgica tridentina, aveva organizzato un pellegrinaggio regionale al Santuario di Montenero, che si è concluso alla presenza del vescovo di San Miniato, mons. Fausto Tardelli. Mentre il piccolo gruppo di fedeli un’ottantina saliva a piedi dal piazzale delle Carrozze verso il santuaro, alcuni giovani appartenenti ai centri sociali o a gruppi anarchici livornesi hanno intonato prima cori antifascisti e, non vedendo reazioni, sono passati a bestemmie e offese personali. Scena che si è poi ripetuta all’arrivo a Montenero, fintanto che non è intervenuta la Polizia che ha identificati 17 giovani.
Bisogna anche aggiungere e certo non per scusare quei giovani che in precedenza c’era chi, su un sito dell’estrema destra, aveva cercato di strumentalizzare quel pellegrinaggio, presentandolo come un’iniziativa politica di «Forza Nuova Livorno» e appellandosi alla partecipazione dei «camerati». Strumentalizzazione questa, anch’essa squallida e deprecabile, che il Coordinamento «Benedetto XVI» ha poi stigmatizzato, ribadendo la propria apoliticità.
Episodi del genere non sono inconsueti nella nostra Toscana. Non ci fanno piacere e dimostrano l’inciviltà di alcuni facinorosi, ma non li dobbiamo neanche ingigantire vedendoci dietro chissà quali trame oscure o paragonandoli allo sterminio degli ebrei (considerazione che trovo totalmente fuori luogo). Del resto Gesù ha detto agli apostoli: «Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo».