Lettere in redazione

L’albero di Natale nelle nostre chiese

Con il periodo natalizio ci troviamo spesso a visitare le chiese per far vedere ai bambini i presepi allestiti con cura e arricchiti da particolari carichi di valori storici e simbolici. In questo periodo, in una di queste chiese, ho notato in bella mostra, vicino all’altare, un ricco albero di Natale con tanto di lampadine ad intermittenza che ha accompagnato tutte le celebrazioni; il bel presepe invece era presente nel solito spazio dedicato all’altare laterale.

Sono rimasto un po’ stupito da questo forte segnale che non riesco ancora a comprendere all’interno di una chiesa.

Lettera firmataSan Vincenzo (LI)

Capisco la sua sorpresa. Nelle chiese della nostra regione si allestiscono da sempre solo presepi. Quella dell’albero di Natale (generalmente un abete, addobbato e con luci) è invece una tradizione nata in Germania nel XVI secolo e per molto tempo identificata dai cattolici come un’usanza protestante. Ma già alla fine dell’800 si era diffusa anche in altri contesti, giungendo fino alle nostre case. E nel secondo dopoguerra l’albero è diventato il simbolo natalizio più diffuso a livello planetario. È vero che in questi ultimi anni il fenomeno ha assunto connotati consumistici e che talvolta viene erroneamente contrapposto al presepe, come se fosse un simbolo più «laico» e «culturalmente corretto» del Natale. Però questo è un errore e quindi lo si può tranquillamente allestire anche in una chiesa, magari con l’accortezza di spiegarne il significato simbolico autentico.

Ne è una riprova il fatto che dai tempi di Giovanni Paolo II l’albero di Natale fa la sua comparsa ogni anno in piazza San Pietro, accanto al presepe. Quest’anno è stato donato dal Belgio. È un abete rosso di 100 anni, alto 30 metri e pesante 14 tonnellate, proviente dalla Foresta delle Ardenne, nella Vallonia. E venerdì 18 dicembre, ricevendo una delegazione del Belgio per ringraziarla del dono, Benedetto XVI ne ha spiegato il significato teologico. L’albero, ha detto il Papa, «lasciando il suo abito scuro per una lucentezza scintillante, si trafigura, diventa portatore di una luce che non è sua, ma che rende testimonianza alla vera Luce che viene in questo mondo». Posto accanto al presepe in Piazza San Pietro – sono ancora parole di Benedetto XVI – «questo albero manifesta, a suo modo, la presenza del grande mistero rivelato nel luogo povero e semplice di Betlemme» invitando tutti ad accogliere «il Bambino-Dio, Colui che è venuto a fare nuove tutte le cose e a chiamare tutte le creature, dalle più umili alle più grandi, ad entrare nel mistero della Redenzione».

Claudio Turrini