Lettere in redazione
Una «rapina» a mezzo autovelox
Ho ricevuto dai Vigili Urbani numero 4 multe per un totale di oltre 600 euro. Le ho guadagnate a cavallo tra luglio e agosto, due in un solo giorno, uscendo in moto verso Pisa dal tunnel di viale Etruria sotto via Canova/Foggini, a Firenze. Pare, infatti, che appena fuori dal tunnel ci sia un vorace autovelox segnalato nella discesa prima del tunnel. Peccato che il cartello segnalatore si confonda con altri cartelli e per di più a un’altezza improbabile per chi deve badare alla guida. Peccato, inoltre, che l’autovelox sia nascosto dietro un palo. Il risultato è che non si ha modo di vedere né l’uno né l’altro.
Dunque è una trappola. Scientificamente costruita. Ci stanno cascando centinaia di persone, come si può verificare da Internet. Gente indignata che in questi giorni sta appunto ricevendo posta dai vigili.
Nel mio caso l’autovelox è scattato mentre procedevo alla folle velocità di 60, 61, 70 e 71 chilometri. Pare che il limite sia 50 km, mentre poco oltre è a 90. Siamo all’imbocco della FI-PI-LI, l’equivoco è facile e in quel viale così largo, in quei giorni per lo più deserto, chi va a 60 meriterebbe, secondo me, non una multa, bensì un premio, una medaglia alla prudenza.
Faccio presente che per pagare oltre 600 euro netti occorre guadagnarne almeno 1.000 lordi. Che di questi tempi sono un’enormità. Ma soprattutto mi sento di suggerire a Palazzo Vecchio che quando decide di darsi alle rapine, lo faccia per cortesia a viso aperto, senza trucchi miserrimi come quello di nascondere l’autovelox dietro un palo e il cartello in una selva di cartelli. Un sistema che non salva vite, ma serve solo alle casse comunali. Rapinatori va bene, ma almeno siate onesti.
Ebbene sì, caro Riccardo. Anche a me è successo. Il 24 giugno, a Firenze, con la città deserta alle 9 di mattina per la festa del Patrono, sono stato «fotografato» alla folle velocità di 61 km/h da quell’autovelox truffaldino, posto all’inizio della superstrada Fi-Pi-Li. Con conseguente pagamento di una multa di 167 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente (sanzione talmente esagerata che è stata corretta dal Codice della strada entrato in vigore pochi giorni dopo). Pur ritenendola una cosa ingiusta e probabilmente non regolare (la macchina è nascosta da un palo della luce ed è posta dopo un bivio senza che vi sia la doppia indicazione) ho preferito pagare, anziché ricorrere.
Adesso, grazie ad un’interrogazione presentata in Consiglio comunale a Firenze da Michele Pierguidi, scopro che in soli tre mesi da quell’autovelox sono partite ben 44.364 multe, il 40% dell’intero pacchetto di infrazioni registrate in tutta la città, per una cifra complessiva stimabile in almeno 4,5 milioni di euro.
Il comandante dei vigili urbani ha difeso a spada tratta il proprio operato, sostenendo che in quel punto si sono verificati in passato ben tre incidenti mortali. E l’argomento è serio, perché anche una sola vita umana ha un valore incommensurabile. Ma se in tre mesi è scattata una multa ogni 3 minuti, che credo sia un vero record mondiale, vorrà pur dire qualcosa. Probabilmente il limite di 50 km orari in quel punto a 4 corsie è del tutto incongruo. O magari c’è un problema infrastrutturale (l’ingresso da destra, senza adeguata corsia d’inserimento) che andrebbe subito corretto. Ma aver seminascosto dietro ad un palo un’autovelox sa solo di gabella mascherata.
Al Sindaco Renzi, che su questi temi si è sempre mostrato sensibile, vorrei rivolgere un appello: verificare che ogni singolo autovelox cittadino sia chiaramente visibile e segnalato (magari anche con dissuasori) e che il limite di velocità sia effettivamente giustificato. Se un giorno potesse pubblicamente garantire che questo è stato fatto credo che otterrebbe maggior rispetto delle regole da parte di tutti.