Lettere in redazione
Esempi di vita da non dimenticare
Di recente ho avuto occasione di passare due giorni a Torino. Tra i diversi giri in questa bella città mi sono anche potuto soffermare sulla tomba di Piergiorgio Frassati all’interno del Duomo. É stato un momento molto bello, un incontro del tutto particolare con una figura alla quale ancora oggi molti si sentono legati ed esistono infatti associazioni e circoli a lui intestati un po’ in tutto il mondo. Al di là della riflessione sulla bellezza di questa figura di giovane uomo sicuro di se perchè sicuro di Dio, mi è venuto in mente di quante figure ed esempi luminosi la nostra Chiesa dispone. Non solo dei Santi tradizionalmente conosciuti da tutti ma anche di persone meno conosciute ma che con la semplicità e generosità della propria vita hanno lasciato il segno.
Di esempi se ne potrebbero fare tanti, anche tra quelli vissuti di recente e quindi più vicini anche alla nostra epoca, ai nostri giorni. A me vengono in mente, oltre a Frassati, Alberto Marvelli, Joseph Mayr-Nusser, Franz Jagerstatter, Giorgio Ambrosoli ma ad elencarli si commette senz’altro tante dimenticanze: tutte persone che hanno testimoniato con la vita la loro fede in maniera semplice e generosa anche di fronte a scelte molto difficili, tutte persone che hanno anteposto l’altro a se stessi. Certe figure concretizzano con immediatezza quanto le Scritture ci dicono. Ciò che credo sarebbe importante è quindi parlarne! Non dimentichiamo questo tesoro, non abbiamo timore di affrontare esempi importanti ed esigenti nelle nostre comunità ma anzi parliamone, nelle nostre Associazioni, nei nostri circoli, nelle nostre Parrocchie, nelle nostre Messe e soprattutto ai giovani ed ai bambini. Il timore è che si trascuri una risorsa che può costituire un buon seme per il futuro non solo della nostra Chiesa ma anche della nostra Società, seme tanto più importante di fronte all’evoluzione del mondo che tutti stiamo vedendo. Anche oggi, sono sicuro, esistono tanti esempi di persone che in silenzio testimoniano l’amore di Dio sulla terra ed è una grazia, invisibile forse, che il Signore non nega mai: ricordiamoci dunque degli esempi che già conosciamo in attesa di scoprirne dei nuovi.
Non posso che condividere, caro Lorenzo, le sue affermazioni. Credo anche che questo giornale faccia il possibile per tenere alta l’attenzione su certe figure luminose, soprattutto in un momento in cui gli «esempi di vita» sembrano essere ben altri rispetto ai quattro personaggi nominati. Quattro laici (tra cui anche dei beati) che, pure molto diversi tra loro e con diversa formazione culturale, hanno avuto tutti, nella loro breve vita (il più anziano è arrivato poco oltre i quarant’anni), una forte coscienza civile che gli ha portati, di fatto, ad atti di vero e proprio eroismo.