Lettere in redazione
Tra il Papa e l’imam un bacio offensivo e irriverente
Gentile direttore, lo squallido fotomontaggio riguardante la figura del Papa e dell’Imam del Cairo, già esibito da Benetton a Roma e a Milano, impone alcune considerazioni. Anzitutto, sul carattere volutamente e gratuitamente offensivo dell’iniziativa di cui sopra nei confronti del sentire religioso ed umano di molti. Poi, sulla furbesca e poco credibile pretesa, da parte di Benetton, di trasformare lo squallido fotomontaggio in un sublime invito all’armonia universale. Questa é davvero troppo grossa da digerire, anche per degli sprovveduti come noi. Sprovveduti, comunque, e ben determinati ad abbandonare in massa sui banchi di vendita gli articoli reclamizzati da gente che si arroga il diritto di dileggiarci impunemente. Non siamo dei masochisti, se può interessare a qualcuno.
In questi casi, caro Bianchi, mi viene sempre un dubbio: facciamo bene a parlarne oppure facciamo male perché facciamo il gioco di chi quella campagna l’ha messa in piedi (committente e pubblicitario)? Se non si fossero superati certi limiti, sarei stato propenso a non parlarne per non fare da cassa di risonanza. Ma questa volta, come dice lei, non possiamo tacere. L’immagine, lo ricordo, fa vedere, attraverso un fotomontaggio, Benedetto XVI nell’atto di baciare sulla bocca l’imam di Al Ahzar, Ahmed al-Tayyeb. Nell’ambito della stessa campagna pubblicitaria, sono comparse le gigantografie di altri baci fra i principali esponenti politici di tutto il mondo: il presidente Usa, Barack Obama, e il presidente cinese, Huu Jintao, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicholas Sarkozy, i leader della Corea del Nord e della Corea del Sud, Kim Jong e Lee Myung Bak, il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, e il premier israeliano, Benjamin Natanyahu….
Tutte immagini di pessimo gusto, ma in quella del Papa ci è sembrato di cogliere, nei «modi» della foto, un di più di offensivo e irriverente. La campagna pubblicitaria, realizzata da Fabrica, la divisione che cura la comunicazione di Benetton, è stata definita «patetica» persino da Oliviero Toscani, consulente a suo tempo di altre proposte «scandalose». L’immagine è stata ritirata anche se l’azienda produttrice di abbigliamento ha dichiarato che l’obiettivo non era quello di scandalizzare bensì di contrastare la cultura dell’odio promuovendo la vicinanza fra popoli, fedi e culture. Tutte balle. «Bisogna esprimere d’accordo con il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi una decisa protesta per un uso del tutto inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalità commerciale. Si tratta di una grave mancanza di rispetto verso il Papa, di un’offesa dei sentimenti dei fedeli, di una dimostrazione evidente di come nell’ambito della pubblicità si possano violare le regole elementari del rispetto delle persone per attirare attenzione attraverso la provocazione».
Andrea Fagioli