Lettere in redazione
Il «corvo» vaticano è un semplice impiegato
Il cosidetto «corvo» del Vaticano, apparso sugli schermi a viso coperto, ha spiazzato quanti nelle ultime settimane, in seguito alla fuga di documenti vaticani, autentici, ma anche anonimi e dal dubbio contenuto, avevano ipotizzato scontri tra cardinali di fazioni contrapposte. Invece, in questo caso, si tratta di un semplice impiegato che lavora in un dicastero vaticano e che probabilmente ha voluto vendicarsi di un torto subito o di una promozione mancata. Il dare credibilità a simili personaggi è indice quantomeno di propensione al sensazionalismo più che alla notizia.
L’apparizione televisiva del presunto «corvo», ampiamente strombazzata, si è effettivamente rivelata una «bufala». Ma alcuni episodi degli ultimi tempi sono davvero incresciosi e come ha spiegato in un’intervista all’«Osservatore Romano» il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, hanno molto addolorato il Papa, al punto che ha nominato un’apposita commissione per far luce su queste vicende, che si affianca ad una della stessa Segreteria di Stato. Per i cristiani vale comunque l’invito lanciato dal card. Bertone: «Lasciamo i corvi nella boscaglia e guardiamo le colombe che volano».
Claudio Turrini